Scuole materne paritarie

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova Guizza, 5 luglio 2005

In ritardo ministero, regione e comune
Le scuole materne devono anticipare
i finanziamenti delle istituzioni

Purtroppo non sono ancora considerate un servizio pubblico

Gentilissimo Senatore, le segnalo che per quanto riguarla le scuole materne paritarie siamo alle solite! Sono arrivate le vacanze, le scuole hanno chiuso, ma i problemi restano! Dobbiamo pagare gli stipendi e contributi di luglio ed agosto, ma non sappiamo come ciò sarà possibile.
Il Ministero dell'Istruzione per il corrente anno ancora non ha sborsato un euro! Ha saldato il 2004 - dice lui - ma nulla è pervenuto per il corrente anno!
La Regione deve ancora accreditarci quanto era stato promesso in marzo dall'allora assessore agli interventi sociali. Sembrava che "il giorno dopo" dovessero arrivare il soldi, siamo a luglio e forse per fine mese corrente gli uffici incaricati emetteranno i relativi mandati! Intanto le elezioni sono passate.
Il Comune di Padova non si sa cosa abbia fatto della convenzione che sembrava dovesse rinnovare!
Intanto noi... Il personale deve essere pagato e l'Inps non aspetta: se non paghi sono multe.
Lascio a lei le conclusioni.

Italo Baldussi
vicepresidente scuola materma Santi Angeli Custodi

Risponde Tino Bedin

La conclusione è sconsolata: anni e anni di insistenza, di attenzione, di confronto sui contenuti, sembrano non scalfire l'atteggiamento di molti enti pubblici, a cominciare dal ministero: le scuole materne paritarie non sono considerate un servizio pubblico, che va finanziato "normalmente", cioè con le procedure con cui si finanziano le attività "isituzionali". Le scuole materne paritarie vengono invece trattate come pur bemerite iniziative, alle quali si presta attenzione se e quando ci sono i soldi, indipendentemente dagli impegni che le stesse scuole devono assumere (nei confronti del personale o dei fornitori) per assicurare il servizio pubblico. Non è questo lo spirito da cui è nata la legge sulla parità scolastica.
Insisteremo, sia perché le scuole materne non si vedano costrette a fare da "banca" anticipatrice degli impegno dello Stato, sia perché si affermi la considerazione del loro servizio pubblico.

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5 luglio 2005
di-476
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Tino Bedin