Gentile Senatore, la lettera del signor Gradella sulla stele ai Fanti di Marina a Conselve, contiene inesattezze e valutazioni discutibili
che mi inducono a precisare quanto segue.
- Il ministro Tremaglia è intervenuto a titolo personale; la sua presenza non era prevista, tant'è
che non ha preso la parola.
- Il Reggimento San Marco, non "passò" alla Repubblica Sociale ma, inquadrato prima nel "Corpo
Italiano di Liberazione" e poi nel "Gruppo di Combattimento Folgore", combatté a fianco
delle Forze Alleate; dopo il 25 aprile 1945, fu dislocato in Alto Adige e Venezia Giulia, per il
controllo dei confini.
- La Repubblica Sociale dette il via, nel settembre 1943, alla costituzione di quattro Divisioni; una
di queste, inizialmente denominata "1^ Divisione Granatieri", divenne poi la "Divisione di
Fanteria di Marina San Marco".
Dopo l'addestramento in Germania fu trasferita in Italia e schierata nell'entroterra della Liguria di
Ponente, per fronteggiare un eventuale sbarco alleato; successivamente alcuni suoi reparti furono
inviati sul fronte della linea Gotica, in Garfagnana.
Alla fine dell'aprile 1945 la Divisione, in ripiegamento verso nord, era disseminata tra il Piemonte
Orientale e la Lombardia; molte centinaia di "marò", sbandati o in reparti isolati, furono in quei
giorni sommariamente eliminati; il Comando con il grosso della Divisione si arrese ad Alessandria al
C.L.N. ed il 29 aprile la Divisione fu sciolta.
Lo stesso C.L.N. ebbe a riconoscere che la Divisione si era, nel suo complesso, sempre comportata
in modo consono ad un reparto militare.
- Per quanto riguarda le vicende postbelliche del Reggimento San Marco, la Marina ne decise lo
scioglimento nell'estate 1946 per motivi del tutto indipendenti dalle precedenti vicende.
Riorganizzato nel 1948 e poi integrato come unità dell'Esercito, fu nuovamente ricostituito nel
1965, prima come Battaglione, poi come Reggimento, ed oggi inquadrato nella Forza Anfibia
della Marina Militare.
- Il San Marco ha prevalentemente operato a terra, anche in operazioni di soccorso alle popolazioni
(alluvione del Polesine, terremoto in Friuli); in molte località dell'entroterra vi sono cippi, lapidi e
spazi pubblici dedicati al San Marco e più in generale alla Marina, senza che ciò susciti stupore o
meraviglia, o addirittura induca ad operare "verifiche".
La stele (o monumento) di Conselve è dedicato a tutti i Fanti di Marina, che oggi si identificano nel
nome di San Marco, di tutte le epoche e senza altra distinzione e con ciò non si intende sminuire,
oscurare o far dimenticare quanti altri abbiano servito la Patria, seguendo i loro ideali e le loro
convinzioni,anche a costo della vita.
Voglio ricordare che la cerimonia di Conselve è iniziata con la deposizione di una corona al
monumento ai Caduti.
Per quanto riguarda invece la sua risposta, gentile Senatore, mi permetto di far presente che
l'Amministrazione Comunale di Conselve ha svolto un ruolo sostanziale e determinante nella promozione ed organizzazione dell'evento e mi pare strano che lei possa supporre il contrario.
Il Gruppo Nazionale Leone di San Marco ha attivamente collaborato, in particolare per quanto
riguardava gli inviti da diramare e per questo motivo ci riteniamo responsabili delle omissioni.
La nostra Associazione è giovane ed ancora poco strutturata e gli errori commessi sono stati
determinati dall'inesperienza ed anche dalla limitata familiarità con il territorio.
Saremmo stati tutti onorati dalla sua presenza e comprendo il suo rincrescimento; spero che lei
vorrà accettare le mie scuse.
Mi sorprende infine la sua affermazione circa i sentimenti che animano i militari di oggi "anche
se fanno parte dei Fanti di Marina", quasi che ciò costituisse un presupposto negativo.
La prego, cancelli ogni dubbio: penso che lei, come membro della Commissione Difesa, non avrà
difficoltà ad approfondire la conoscenza di cosa è, quale sia lo spirito e di cosa è capace, oggi
come ieri, il San Marco o meglio, la Forza Anfibia della Marina Militare.
Franco Zavattaro Presidente del Gruppo Nazionale Leone di San Marco
Risponde Tino Bedin
La ringrazio delle informazioni precise sulla Forza Anfibia della Marina Militare. Provvedo subito a pubblicarle, in modo che i cittadini possano ricavarne una loro visione.
La ringrazio anche dello spirito di dialogo che anima le sue precisazioni e che confermano la convinzione che in questi anni si è rafforzata in me con l'esperienza nella Commissione Difesa del Senato: le nostre Forze Armate sono parte essenziale della Repubblica democratica nello spirito della Costituzione. Ciò vale anche il San Marco e l'espressione che l'ha negativamente colpita si riferiva ai dubbi che il mio interlocutore aveva espressi.
Prendo atto volentieri anche delle precisazioni relative all'organizzazione della giornata. Il mio appunto - ovviamente - non conteneva un rammarico personale, ma una preoccupazione politica, vista la presenza di un importante esponente della Destra italiana, presenza che difficilmente poteva essere interpretata come individuale, trattandosi di un ministro della Repubblica.
Le auguro di raggiungere gli obiettivi del Leone di San Marco, mentre da parte mia non mancherò di seguire l'impegno della Forza anfibia della Marina militare.
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