Uniti nell'Ulivo

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Internet, 21 maggio 2005

La Margherita è un partito kamikaze
Protesta per le dichiarazioni di Rutelli
e la loro approvazione

Rimettere insieme gli elementi per la vittoria dell'Unione e il consolidamento dell'Ulivo

State facendo diventare La Margherita un partito kamikaze, ma noi cittadini che vogliamo un reale cambiamento della società, dei vostri vecchi giochetti di potere e di vendetta/gelosia personale, non sappiamo cosa farcene.
Cancellate, per favore, da Internet tutti i vostri ipocriti documenti prodotti nel recente passato. Che non resti traccia.
Correte pure dietro ai futuri transfughi dalla CdL, nostalgici come voi di un grande centro di... potere; ma perderete quella base che ha creduto in voi e che ora proprio non vi sosterrà più.

Maria Grazia De Nicola, Giorgio Rosenga

Risponde Tino Bedin

Anche se il contenuto ed il tono non mi sono sembrati propriamente quelli del confronto, cerco sempre di non lasciar cadere il dialogo che proviene dai cittadini.
Io ho approvato - assieme a tanti altri - la mozione proposta da Francesco Rutelli all'Assemblea federale della Margherita: in quel mio voto non c'era e non c'è nessuna delle motivazioni che voi ritenere di avere individuate. Sono convinto che la vittoria dell'Unione alle elezioni politiche e il consolidamento dell'Ulivo abbiano bisogno di una proposta della Margherita chiara agli elettori. Per guardare avanti, dunque, e non indietro ho espresso quel voto.
Questa settimana c'è stata però la indicazione precisa e ferma di Romano Prodi. La figura ed il ruolo di Romano Prodi sono altrettanto decisivi per il raggiungimento degli stessi obiettivi.
Per questo credo sia necessaria una nuova analisi della Margherita, anche attraverso una formale partecipazione dei propri iscritti e degli stessi elettori, delle condizioni migliori per far vincere l'Unione e consolidare l'Ulivo sotto la guida di Romano Prodi.
Questo è ora richiesto ad un partito nato per l'Ulivo; questo è richiesto anche a Romano Prodi. Questo è il mio impegno ora.

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29 maggio 2005
di-460
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Tino Bedin