Cittadinanza italiana

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Gorizia, 2 maggio 2005

Occorre riaprire i termini per la richista
Riavranno la cittadinanza italiana perduta?
Lo richiede anche la prossima rappresentanza in Parlamento degli italiani all'estero

Gentile senatore, le chiediamo il suo appoggio per proporre un unico disegno di legge che preveda la giusta, necessaria ed urgente soluzione in merito al riacquisto/acquisto della cittadinanza italiana, senza vincoli temporali e di residenza, per tutti gli emigrati italiani, compresi gli esuli giuliano-dalmati all'estero e,naturalmente, i discendenti di italiani residenti in Slovenia e Croazia.
In particolare vogliamo segnalarle la posizione di numerosissimi connazionali, originari della Venezia Giulia e Dalmazia, che avevano conservato la cittadinanza italiana in seguito all'opzione conforme il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, dovendo poi abbandonare i territori ceduti all'allora Jugoslavia. Successivamente, migliaia di loro dovettero emigrare in Australia e nelle Americhe tramite un'organizzazione delle Nazioni Unite, l'IRO (International Refugee Organisation), subendo la perdita della cittadinanza italiana ed ancora oggi non possono riacquistarla.
Ma questo problema é sofferto anche da tantissimi emigrati dalle altre regioni italiane che, per vari e spesso giustificati motivi, non hanno potuto chiedere il riacquisto della cittadinanza italiana nei termini previsti dall'art. 17 della Legge 91/1992, scaduti nel 1997. Infatti nelle riunioni del CGIE ( Consiglio Generale degli Italiani all' Estero) da tempo si parla della "necessità” della riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza senza vincoli temporali e di residenza".

Maria Rita Cosliani

Risponde Tino Bedin

Si tratta di situazioni alle quali occorre dare una risposta. L'introduzione ormai prossima della rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero esige che questa rappresentanza comprenda tutti coloro che hanno titolo per sentirsi cittadini italiani. Da quello che riferiscono i funzionari governativi non è stato facile aggiornare l'anagrafe degli italiani all'estero in vista dell'applicazione della legge sul voto, per cui è comprensibile che non si sia aggiunta altra carne al fuoco. Fatta però questa operazione, è giusto riaprire i termini per la domanda di cittadinanza e completare così l'intero percorso.

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21 aprile 2005
di-453
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Tino Bedin