La riforma costituzionale

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 28 marzo 2005

Ci sono organi istituzionali che ci salvino dalla maggioranza?
Poco avvertiti dai cittadini
i pericoli che corre la Costituzione

La garanzia finale è comunque nel "popolo sovrano"

Carissimo Tino, ho seguito con preoccupata passione, l'iter e la drammatica conclusione della devolution e, soprattutto dei poteri del capo del governo con tutte le temibili conseguenze cui tu stesso fai accenno nella tua Lettera dal Senato.
Io sicuramente so per chi votare, ma mi chiedo se non ci sono anche altre possibilità per fermare l'aberrazione in cui stiamo cadendo. È possibile che 162 persone possano ipotecare la democrazia futura, il bene comune e l'equilibrio dei poteri? E che possano deturpare la nostra Costituzione? Non ci sono ulteriori organismi di controllo e di garanzia?
Questo mi fa dire che siamo già in fase di regime e mi spaventa proprio perché la gente comune, noi cittadini comuni non sembriamo così consapevoli del pericolo che stiamo correndo, per cui anche un referendum a cosa potrebbe portare? Magari alla ratifica di una impostazione demenziale dello Stato?
Sentimi solidale nella battaglia che fai, ma vedete di provocare qualcosa di più incisivo per il bene della nostra nazione.

Paola Galetti

Risponde Tino Bedin

Qualche commentatore ha ipotizzato che la Corte Costituzionale possa intervenire non tanto nel merito delle modifiche alla Costituzione, quanto nell'uso dell'articolo 138 per modificare la Costituzione stessa: si tratterebbe infatti di una estensione delle possibilità di modifica non contemplate dalla Carta Costituzionale. C'è comunque da dire che "l'istituzione" di salvaguardia in questo caso è "il popolo sovrano". Lo so che l'informazione è complessa e disagevole e che l'attenzione non è stata elevata, ma l'amore per la nostra Repubblica e per l'Italia ci chiede di superare tutti insieme queste difficoltà.

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29 marzo 2005
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Tino Bedin