Il Gazzettino di mercoledì 23 marzo annuncia a tutta pagina che giovedì 24 marzo il Presidente della Regione Galan, accompagnato da un codazzo di suoi amici, inaugurerà in grande stile il Centro di biotrattamento dei rifiuti, a favore di 24 Comuni, sito in via Straelle a Camposampiero.
È bene subito precisare che quel Centro di biotrattamento non sarà un semplice edificio, ma un edificio che conterrà un impianto funzionante.
Pertanto il Centro dovrebbe venire inaugurato allorché l'impianto entra in funzione.
Risulta però, che l'impianto non sia assolutamente ultimato, ma che esso potrà entrare in funzione soltanto fra alcuni mesi, dopo che sarà stato completato all'interno e all'esterno.
Inoltre - cosa non trascurabile - non sono ancora state realizzate alcune - importanti - opere accessorie ( la strada di collegamento dell'impianto con la nuova strada 308, per la quale non esistono nè progetto, nè finanziamento; la pista protettiva ciclabile lungo via Straelle; l'estesa e fitta massa arborea attorno all'impianto; il Comitato permanente di vigilanza con un rappresentante della zona Straelle, e le altre delle otto condizioni poste dal Consiglio comunale allorché, nel 1998, approvò alla unanimità, a precise condizioni, l'installazione dell'impianto.
Quale senso ha, dunque, inaugurare adesso l'impianto, se mancano proprio quelle condizioni di tutela a favore della popolazione della zona, per le quali ci si era impegnati e si era arrivati in qualche modo alla accettazione della cosa, sia pure non facile, da parte dei cittadini?
Sarebbe bene che le istituzioni, ma anche i cittadini di Straelle, lo dicessero giovedì, a Galan e ai suoi solerti accompagnatori.
La ricerca del consenso elettorale non può mai passare sopra alle garanzie e ai diritti promessi e che comunque spettano ai cittadini.
Di questo deve preoccuparsi chi assume le responsabilità, prima di pensare ad inaugurare in continuazione cose che non ci sono o che ci saranno soltanto in futuro.
Dino Scantamburlo
Risponde Tino Bedin
Il caso dell'impianto di via Straelle a Camposampiero non è l'unico. La pubblicità elettorale pagata dai cittadini con inviti che arrivano a casa per le inaugurazioni è uno strumento che il presidente scadente della Regione Veneto si è messo a praticare con pluriquotidiana dedizione nelle ultime settimane. Forse farebbe bene ad informarsi di dove viene "spedito" dai suoi agenti pubblicitari, anche per non farsi ricevere a male parole invece che con gli applausi. Di sicuro avrebbe potuto adottare la stessa dedizione nei cinque anni precedenti le elezioni per seguire i progetti della Regione.
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