IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Torino, 17 marzo 2005 |
Preoccupati anche i docenti che credono nel loro lavoro Senza i ricercatori l'Università diventerebbe un liceo Oltre trent'anni per l'esaurimento del ruolo |
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Egregio senatore Bedin, la ringrazio per la sua risposta, che dimostra sicuramente una grande attenzione ai problemi del mondo universitario. Il ritorno in Commissione del ddl 4735 è sicuramente un piccolo risultato dello sciopero del 2 marzo e dell'impegno dell'opposizione. Tuttavia io e la maggior parte dei miei colleghi riteniamo che l'Università sia ancora in serio pericolo. L'ulteriore allungamento del precariato, prospettato dal ddl, sarebbe il colpo di grazia per l'attuale Università, che ha comunque bisogno di una seria riforma. L'eliminazione della figura del ricercatore allontanerebbe qualsiasi giovane dal desiderio di fare ricerca nell'Università, che dunque senza nuove "risorse umane" collasserebbe e diventerebbe un liceo. Questo preoccupa sia gli attuali ricercatori, sia i docenti, che credono del loro lavoro.
Dopo una serie di confronti in Aula alla Camera e una serie di proteste delle Università, il disegno di legge delega sull'Università è stato rispedito la settimana scorsa in Commissione Istruzione per tentare una definizione del testo che sia più organica. Bisognerà dunque attendere dopo le elezioni regionali, in quanto nelle prossime due settimane la Camera non lavora (a differenza del Senato).
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18 marzo 2005 di-447 |
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