IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Venezia, 12 marzo 2005 |
Ci vuole anche un'idea dell'Italia Un "filo" per il programma dell'Unione Una della missioni di Uniti nell'Ulivo |
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Caro Senatore Bedin,
nel chiedere agli italiani di contribuire alla stesura del suo programma di governo, il professor Prodi li ha invitati a segnalare (cito) “non solo un elenco di cose da fare, ma anche un'idea dell'Italia, destinata a ispirare il governo e a durare nel tempo”. Invito, questo, di valore decisivo perché se è vero, come diceva quel saggio, che a far la collana non sono le “perle”, ma il “filo”, è altrettanto vero che un programma di governo, che non voglia risolversi in un coacervo di proposte disparate, ha bisogno di un “filo” che le colleghi e dia loro coerenza e valore. Ora, frequentando la cosiddetta “Fabbrica del programma” voluta dalla “Unione”, ho dovuto costatare che di “fili” si parla ben poco mentre abbondano invece (e debordano) suggerimenti i quali, in mancanza di un’idea direttrice, rischiano di trasformarsi in una sorta di catalogo di Leporello. Sarebbe, questo, un vero peccato perché l’iniziativa di Prodi indica una delle vie maestre per dar vita a una più moderna idea di democrazia fondata su una libertà non solo garantita, ma anche attiva, tale, cioè, da consentire al cittadino l’esercizio di un potere di partecipazione e di controllo rispetto allo Stato.
Credo che sia emerso chiaro agli italiani che la Destra una idea dell'Italia ce l'ha, anche se non l'ha dichiarata apertamente, e la sta imponendo con leggi e regolametni. Il centrosinistra ha una serie di idee interessanti ed utili per il presente, ma non ha ancora realizzato una propria idea dell'Italia di domani. Ha saputo maturare un giudizio storico ampiamente condiviso sulla vita italiana e sui suoi valori, ma ha bisogno ora di costruire al proprio interno il futuro. Uniti nell'Ulivo ha anche questa missione.
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15 marzo 2005 di-442 |
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