IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Provincia di Padova, 24 febbraio 2005 | |||||||
Le opinioni dei cittadini di centrosinistra I radicali non fanno parte della nostra storia Un'operazione che forse allungava le gambe ma sicuramente toglieva il fiato all'Unione |
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Leopoldo - Mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, che condivido, perchè mi sentivo veramente in imbarazzo con la questione dei Radicali. Federico - Caro Tino, ho letto con interesse il tuo scritto sull'Unione e i radicali. Purtroppo, da quando faccio il sindaco non ho più tanto tempo per appassionarmi alle grandi questioni di tipo politico (o meglio partitico come le definisci tu) e quindi ti debbo confessare che ho apprezzato il tuo scritto per avermi dato questa opportunità e che mi sento di sottoscrivere pienamente. La questione dell'allargamento del "fronte" è una questione vera. Sappiamo quanto ci è costato non farlo nel 2001 con Bertinotti, ma la questione qui è un'altra; a parte il ridotto contributo in termini numerici che i radicali potrebbero portare e il , secondo me, più che proporzionale allontanamento di tanti altri elettori, esiste il problema della diametralmente opposta politica dei radicali stessi con il resto della nostra coalizione. Lo citavi bene nel tuo ragionamento. I valori non si possono mercanteggiare e l'evidente necessità dei radicali di trovare una "casa" dove svernare il loro lungo inverno non può essere quella del centrosinistra. Non vorrei mai che si trattasse di un cavallo di troia mandato avanti per trafiggerci dall'interno. Mi auguro pertanto che i nostri dirigenti romani sappiano agire di conseguenza e che non ci mettano in difficoltà con i nostri elettori. Grazie dello spunto di riflessione che mi ha permesso, per qualche minuto, di togliermi dalla veste di amministratore per indossare di nuovo quella di politico. Claudio - Da semplice cittadino ad eletto: sono d'accordo e... coraggio! Ti ringrazio per la Lettera dal Senato. Pietro - Caro Tino, condivido le tue osservazioni. Che abbiamo a che fare noi con i radicali? Certe operazioni portano solo danno. Bisogna anzi far emergere di più lo specifico cristiano, che fatico a vedere. Ubaldo - Caro Tino, ti sono molto grato per quanto ai scritto nella tua ultima lettera su Unione e Radicali. Insisti su questa linea e fai l'impossimile perchè il Centro-Sinistra non si allei con Pannella e Soci: non fanno parte della nostra storia. Francesco - Le auguro di parlare a tutti gli elettori e sempre nei termini qui espressi. Spero che anche Prodi non giochi con i valori cari alla esistenza dei democratici cristiani. Altrimenti... Edgar - Caro senatore, condivido in pieno le sue riflessioni sulla vicenda dell'ospitalità (sic!) ai radicali all'interno dell'Unione. Le garantisco che, sulla "telenovela" radicale serpeggia un grande disagio tra di noi. Personalmente, non me la sono sentita di scrivere alcunché sulla cosa. Anche se credo che dobbiamo avere il coraggio di far capire ai "nostri" di Roma che devono smetterla con queste assurde trattative. Sarà bene per "Marco e i suoi amici" cercare posto presso la destra berlusconiana giacché, nel centrosinistra non c'è nulla che si possa condividere con quel signore e i suoi accoliti... a meno che anche l'Unione abbia deciso di abbracciare l'anarco-liberismo! Lucio - Ho manifestato all'interno del mio partito, il PRC il mio totale dissenso verso un'alleanza con i radicali che ritengo per un comunista "contro natura". I radicali o meglio i pannelliani (altra cosa erano i radicali di Pannunzio ecc.) sono guerrafondai perchè hanno pienamente sostenuto le guerre di Bush, sono contro i lavoratori come hanno dimostrato in occasione del referendum per l'estensioen dell'artt.18 e sono portatori di un modello di società a mio giudizio non democratica perchè fondata sul liderismo che è l'anticamera dell'autoritarismo. Mi spiace che il mio partito sia tra gli sponsor di questa alleanza ma io mi sento libero dentro e fuori il partito ed anche come candidato alle regionali di esprimermi pubblicamente contro questa alleanza come mi sento libero di esprimere analogo dissenso verso l'alleanza in veneto con la Liga Fronte Veneto e con "l'imbarco" intorno a Carrrao di personaggi porvenienti dall'area AN. Lorella - Gentile senatore Bedin, concordo su molte delle considerazione da lei espresse sulla questione dell’ingresso dei radicali nel centro-sinistra e sull’opportunità che questi entrino o meno e sul "mercato elettorale" che stanno facendo. Essendo una elettrice di sinistra, non concordo però sul alcuni temi come quello relativo alla procreazione assistita o all’eutanasia: pur considerandoli temi molto delicati, ritengo, da laica, che le questioni legate alle convinzioni religiose, che ognuno deve essere libero di esprimere, queste debbano rimanere fuori dai Parlamenti e per quanto possibile dalle leggi che dovrebbero essere dei riferimenti quadro per tutti e non coercitivi per nessuno. Per quanto riguarda i radicali mi auguro proprio che l’accordo con questi "venditori di se stessi al migliore offerente" non venga concluso e che rimangano fuori dalla coalizione di centro-sinistra e concludo esprimendole il mio appoggio. Claudio - Carissimo senatore, accolgo con sollievo la sua lettera. Sono giorni che mi domandavo se a Roma erano tutti partiti per la tangente o meno, ora almeno so che lei è salvo. Già sono tanti i problemi e le questioni politiche da chiarire tra gli attuali alleati; sembra che ci dimentichiamo che all'interno del centrosinistra ci sono forze difficili come Rifondazione e altri; ciò non basta, vogliamo aggiungerci anche i radicali! Si immagina cosa mi diranno i miei sostenitori (tutti cattolici clericali e integralisti) quando dirò loro che dobbiamo votare anche per quelli del referendum sulla procreazione assistita (sulla liberalizzazione della droga ecc...) mentre dalla chiesa arrivano indicazioni di senso opposto! (indicazioni precise!!!). Non bastasse questo, come faremo, se dovessimo tornare al governo, a governare; non credo sia morale costruire una coalizione che non riesce a governare e a decidere sui problemi perché deve accontentare posizioni agli antipodi. Spero che lei riesca a vivacizzare il dibattito in provincia in modo da arrivare presto a delle conclusioni. Mario - Condivido pienamente, caro Bedin, le considerazioni sulle trattativa fra centrosinistra e radicali; credo che l'approccio coi radicali messo in essere dall'Unione dovesse essere rifiutato fin da quanto si è capito che l'unico senso portante che essi manifestano in questa loro triste stagione è il mercanteggiare, alla ricerca di lucrare il differenziale maggiore, passando sopra a principi, origini e storia (soprattutto la loro). Affiancare il loro nome a quello dell'Unione è di per se stesso per noi un danno; si poteva anche evitarlo. Rosabianca - Gentile senatore Bedin, vorrei ringraziarla per la lettera che ha inviato ieri, riguardante la questione dei radicali; per me è stata chiarificatrice, anche se non mi è piaciuto fin dall'inizio il peregrinare da una parte all'altra... che dimostra certamente il tipo di interesse che muove le persone. Grazie per la sua attenzione verso noi cittadini, che quanto a informazione, e informazione "corretta" siamo quasi in asfissia. Sarà possibile anche diffondere tra gli amici queste notizie? Loretta - Egregio senatore, la ringrazio del suo intervento che condivido in toto. Sono un consigliere comunale della Margherita e mi ero ripromessa, proprio domani sera, in un incontro provinciale del gruppo in vista delle Regionali di entrare nel merito della questione. Non mi dilungo oltre; prendo solo una sua frase: "La società dell'Ulivo e dell'Unione non è la società dei radicali". Grazie ancora e buon lavoro.
Lino - Caro Senatore,
"Per vincere non basta prendere i voti, bisogna prendere i consensi..." e dimostrare di aver idee chiare e volontà onesta di voler poi collaborare con i compagni di cammino con cui si è detto di voler camminare... Sono perfettamente d'accordo con te, dal titolo all'ultima parola della tua lettera. E con me condivide il tuo pensiero mia moglie che, ieri, mentre leggevamo insieme le tue "considerazioni", continuava a dire: "proprio quello che ripetevamo anche noi nei giorni scorsi, quando sentivamo parlare delle trattative in corso tra Unione e Radicali".
Con soddisfazione, oggi, abbiamo appreso che il ventilato accordo è saltato. Mi auguro che motivo del disaccordo non sia stata solo una mancata chiara scelta di campo contro l'attuale maggioranza. Di motivi ce n'erano anche altri e in abbondanza... Filippo - Condivido appieno le sue valutazioni sull'Unione e i radicali. Se non avesse affrontato lei l'argomento mi sarei permesso di scriverle di mia iniziativa. Non ho nessuna intenzione di far campagna elettorale per un radicale. Qualcuno potrebbe pensare: meglio allora l'UDC. Giancarlo - Caro Senatore, credo che su certi argomenti non si debba transigere: i valori in gioco sono troppo importanti. Non capisco le aperture del centrosinistra ai radicali... Ma lasciamoli andare! Non li vogliono neppure i leghisti !... che sono di bocca buona visto che accettano Berlusconi e quelli che un tempo loro stessi chiamavano fascisti. Sui principi non si transige e noi cattolici abbiamo poco da spartire con i radicali. Alfieri - Sono pienamante in sintonia a proposito dei radicali... Buon lavoro. Franco - Caro Tino, ho apprezzato e condiviso quanto hai riportato in questa riflessione sui radicali e il centrosinistra. Credo che qualsiasi scelta vada fatta con attenzione e profonda mediatzione soprattutto coinvolgendo chi da tempo si spende "volontariamente" per diffondere idee e contenuti. Sono convinto che ben poca cosa, per non dire nulla, ci sia da condividere con i radicali così distanti dal nostro modo di intendere la società, la persona e la vita. Ti ringrazio per queste tue riflessioni e ti auguro buon lavoro. Paolo - Caro Tino, condivido pienamente e totalmente quello che hai scritto. Mi ha fatto enormemente piacere sentirti così deciso su questo argomento che, francamente, nelle sue fasi di discussione a livello nazionale mi ha lasciato veramente sbigottito. Cosa ci accomuna ai radicali? Quale sarebbe stato il valore aggiunto che questi avrebbero portato alla nostra causa? Io non riesco proprio a vederne nessuno. L'unico effetto che si sarebbe ottenuto, come hai giustamente già detto tu, sarebbe stato solo l'allontanamento dalla politica, per il disgusto provato, di gran parte di quei volontari che sono il vero motore di questa coalizione politica. Continua così, ti sono sempre vicino. Giorgio - Ho trovato eccellente la lettera che ci hai inviato. Complimenti. I radicali, a mio parere privi di etica, lasciamoli andare dove vogliono, creano solo confusione e danni per la mania di voler emergere che è presente in molti di loro e per l'inconsidtenza di idee e di riferimenti di alcuni che li seguono tra i cittadini comuni. Mi permetterò di divulgare tra alcuni amici tale lettera. Andrea - Ho letto con attenzione le riflessioni sul rapporto coi radicali e devo dire che sono proprio d'accordo. È verissimo che "gli elettori sono tagliati fuori dal dibattito; i volontari della politica, quelli che si impegnano tra i cittadini - specialmente nell'area del centrosinistra - per dare il loro contributo al successo dell'Unione si sentono non solo trascurati ma addirittura usati". Speriamo comunque che la questione sia davvero conclusa. E speriamo di poterci tuffare definitivamente in questa importantissima campagna elettorale. Uniti vinceremo! Gianstefano - Grazie per la disponibilità a "regalare" queste riflessioni sicuramente molto precise e coerenti. Effettivamente ho percepito intorno a me e pure anche dentro di me, un notevole imbarazzo relativamente alla questione dei radicali nel centrosinistra e devo dire che finalmente una voce si è alzata per dire come stanno veramente le cose. Ringrazio ancora e "Forza Carraro" (ma qui dobbiamo svegliarci velocemente o siamo spacciati). Andrea - Ti ringrazio dei tuoi contributi lucidi alla comprensione di cio che avviene lì a Roma, come quello sui radicali. Roberto - Caro Tino, condivido fino all'ultimo virgola quanto hai scritto a proposito dell'accordo elettorale radicali-centrosinistra, accordo che se raggiunto sarebbe stato vergognoso e indegno. Come si fa a pensare, dico solo a pensare, ad un accordo con un partito dalle posizioni (per me francamente incomprensibili) ultraliberiste, che ha proposto ultimamente solo referendum che vanno contro ogni possibilità di coesione sociale? La porta andava chiusa - sia pure gentilmente - già da subito, non alimentare questo mercato delle vacche di un partitino zerovirgola che si propone al miglior offerente. Pietro Maria - Come sempre mi trovo pienamente nelle tue considerazioni. Ho vissuto con "brividi" le giornate del feeling (o tentato feeling) dei radicali con noi. Ci sono valori e coerenze che non possono piegarsi alla questione meramente elettoralistica. Grazie per aver rappresentato così bene il pensiero di migliaia di elettori Margherita. Gianna - Carissimo senatore, pur partendo da una concezione laica della vita, condivido pienamente quanto ai scritto. Troppe differenze con i radicali, per noi sono principalmente quelle legate alle loro scelte in politica internazionale e, voglio ricordare in aggiunta, la questione Israelo-Palestinese: si sono schierati apertamente con gli Israeliani al punto tale che abbiamo sospetti di vario genere... lascio a te pensare a quali. Antonio - Condivido appieno le posizioni da te espresse nella comunicazione sui rapporti tra Unione e radicali. Ci vuole soprattutto chiarezza.
Marco - Caro Tino, in linea di massima condivido ciò che hai scritto a proposito dei radicali. Anch'io sono contrario all'ingresso dei radicali nell'Unione ed ho manifestato questa mia contrarietà scrivendo alla Frabbrica del programma. Credo che dobbiamo imparare un pò di più ad usare internet per esterrnare; anche se dal basso, le nostre idee e le nostre convinzioni.
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| Risponde Tino Bedin
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Ora che la televendita radicale sembra finita, con il no dell'Unione, questi "bigliettini" e queste lettere di persone impegnate nell'Ulivo e nel centrosinistra padovano non perdono di attualità, anzi. Pubblico solo il nome sia perché in gran parte si tratta di corrispondenza amichevole, sia perché in questo caso il solo nome generalizza le opinioni. Queste lettere confermano una delle ragioni per cui ho preso pubblicamente posizione contro la trattativa elettorale: essa escludeva del tutto proprio gli elettori e la base del centrosinistra. Qualcuno tra questi confessa che si stava chiedendo se a Roma si stesse smarrendo la ragione...
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2 marzo 2005 di-430 |
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