Centrosinistra unito

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 27 dicembre 2004

Anche gli elettori di sinistra hanno perso fiducia
La gente non si riconosce più in alcun rappresentante
Il rischio della disperazione politica


Gentile Senatore Bedin, converrà con me che, purtroppo, lo svilimento della persona e della sua dignità fa tristemente parte del retaggio di coloro che attualmente “governano” ed “amministrano” questo Paese.
Mia moglie è insegnate elementare e vive sulla sua pelle il processo di mortificazione e sistematica demolizione del nostro sistema di insegnamento pubblico, che è semplicemente folle, vergognoso ed aberrante.
Come cittadino italiano, sono terribilmente preoccupato per ciò a cui andiamo incontro giorno dopo giorno. Il sistema viene smontato pezzo per pezzo sotto ai nostri occhi e noi, almeno nei casi in cui non ficchiamo la testa sotto alla sabbia, siamo spettatori impotenti. Non credo di doverle raccontare niente su quel che succede al sistema sanitario nazionale, alla scuola pubblica, ai nostri stipendi e via dicendo. Mi domando solamente se, dopo tante parole, non sia arrivato il momento di fare un po’ di fatti.
Mi permette una critica, da elettore di sinistra quale sono? La sinistra italiana ha perso tempo, terreno e mordente. Se il Cavaliere è arrivato dov’è la colpa è anche di chi, pur potendolo fare, non ha impedito che ci arrivasse.
Cosa fatta, capo ha. Ma non vorremo mica tenercelo/i per altri 5 anni...
L’elettorato di sinistra, mi perdoni e mi creda se lo dico, ha perso molta fiducia. Credo che lo sappiate. Vogliamo dei leader, una sinistra unita, che faccia opposizione contrapponendo alla destra uno schieramento “massiccio” e granitico, concorde e forte, con proposte chiare e concrete e che faccia tornare voglia di andare a votare con l’idea che, questa volta, cambierà davvero qualcosa. In meglio.
Siamo tutti coscienti che così non si può continuare, che il sistema finirà per collassare su se stesso e che tra un po’, dopo averci abituati all’impoverimento progressivo a cui siamo sottoposti, tenteranno anche di mettere le mani sopra il pane che riusciamo ancora a mettere sulle nostre tavole. Il problema è che la gente non si riconosce più in alcun rappresentante. Il popolo non ha guida. E senza organizzazione e controllo non si arriva da nessuna parte. Insomma, ci vuole una sinistra UNICA ed in cui le persone di sinistra tornino a riconoscersi e di cui abbiano fiducia.
Vogliamo tornare a dormire sonni tranquilli sapendo che c’è qualcuno che ha davvero a cuore la tutela dei nostri diritti di cittadini italiani.
   

Massimiliano Carrassi
Risponde Tino Bedin

Di fronte alle incertezze, alle paure, alle solitudini che ci fanno compagnia (e a volte si insediano in noi), noi politici dovremo poter impegnarci per far sentire di nuovo la forza della comunità, il coraggio della democrazia, la sicurezza della solidarietà. Forse raramente in passato ci è capitato di essere sfidati a far diventare Natale molti giorni, tutti i giorni di un anno: non come un regalo, ma come una condizione perché persone e famiglie possano ritornare ad avere il coraggio della speranza.
Ho preso questo impegno con le persone che con me condividono il servizio politico nel territorio in provincia di Padova.
Ma proprio negli stessi giorni da "Roma" arrivavano messaggi del tutto opposti: con un centrosinistra che non riesce a superare la condizione di concorrenza interna, che punta a parlare a se stesso invece che ad adoperare parole e gesti degli italiani. Non dico di tutti gli italiani, ma almeno di coloro, come lei, rischiano la disperazione politica, al punto da considerare inutile persino l'unica forza di cui dispongono: il voto.
Certo l'immagine di "Roma" è decisiva per il risultato elettorale, ma fortunatamente non ci può essere imposta.


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27 dicembre 2004
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Tino Bedin