Egregi Parlamentari, nell'anno che sta terminando, il Parlamento ha perso alcune importanti
occasioni per migliorare la promozione e la protezione dei diritti umani in
Italia, come evidenziato da Amnesty International nel rapporto "L'Italia e i
diritti umani" che avete ricevuto a novembre.
Nonostante i gravi ritardi del nostro paese nell'onorare i suoi impegni
derivanti dagli accordi internazionali sui diritti umani, constatiamo ancora una volta
con preoccupazione l'attenzione marginale ed episodica che anche la XIV
Legislatura sta riservando a questo tema.
Per quanto riguarda l'impegno contro la tortura, la proposta di legge per
l'introduzione di un reato specifico non solo non è stata approvata, ma -
come accadeva nel dicembre 2002 e nel dicembre 2003 - attende ancora
l'esame della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. È
ugualmente fermo il procedimento di ratifica del Protocollo opzionale alla
Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura.
Allo stesso modo, pochi sono stati i progressi per quanto riguarda la
tutela del diritto di asilo, l'adeguamento della legislazione italiana
allo Statuto della Corte penale internazionale, la cancellazione definitiva della pena di morte dal nostro ordinamento - attraverso la modifica dell'articolo 27 della Costituzione italiana e la
ratifica del Protocollo 13 alla Convenzione europea sui diritti umani e le
libertà fondamentali - e il miglioramento della normativa per il controllo
delle esportazioni di armi.
Sento il dovere di chiedervi, nel prossimo anno, un maggiore e più
concreto impegno a favore dei diritti umani nelle vostre attività
parlamentari, per arrivare con urgenza all'approvazione di misure che
proteggano i diritti fondamentali di ciascuno e adeguino finalmente
il sistema italiano a quanto richiesto dagli standard internazionali in materia.
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Gabriele Eminente
direttore
Amnesty International - Sezione italiana
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Risponde Tino Bedin
Prendo volentieri nota dell'agenda per i diritti umani che il Parlamento italiano dovrà affrontare nel 2005. Devo però anche aggiungere che il Senato si è dotato di una Commissione straordinaria per i diritti umani, che ha rivolto la sua attenzione ad alcune fra le situazioni più drammatiche sul pianeta: si è trattato e si tratterà di un'azione di coinvolgilmento del governo e del parlamento in modo che le risposte italiane non siano episodiche. Resta certamente aperto il "fronte interno" dei diritti umani, ma su questo la Commissione del Senato non ha specifica competenza.
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