IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Italia, 1 dicembre 2004 | ||||||||
I cittadini scrivono ai parlamentari Rispettare la vita con la procreazione assistita La legge va approfondita e migliorata |
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Gentilissimo onorevole, desidero informarla che non voterò mai più per chi favorirà l'uccisione degli embrioni umani, riconosciuti dal Comitato nazionale per la Bioetica come vite umane a pieno titolo.
| Carlo Bortolozzo (Verona), Bruno Pedron (Jardim, Brasile), Roberto Laita (Verona), Flavio Brutti (Garda, Verona), Flavio Brutti (Garda, Verona), Cristiana Baraldo (Solesino, Padova), Paolo Scaramuzza (Caorle, Venezia), Giangiacomo Terranova (Padova), Luigi Trevisiol
e Valentina Damian (San Donà di Piave), Mario Latino (Vigodarzere, Padova), Roberto Mattei (Adria), Pierluigi Brombo (Venezia), Anna Codognola (Garda, Verona), Danilo Tadiello (San Bonifacio, Verona), Giovanni Mazzarol (Padova), Marco Broz (Verona), Luigi Cardinali (Assisi, Perugia), Giancarlo Zenatti (Villafranca di Verona), Maria Manuela Girardi (Marcon, Venezia)
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| Risponde Tino Bedin
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Sono tra i parlamentari che hanno votato a favore dell'attuale legge sulla procreazione medicalmente assistita, nella consapevolezza che essa rappresenta un punto di certezza nel dibattito aperto nella società e nella politica, che contiene anche alcuni innovazioni giuriridiche importanti (come l'affermazione dei diritti dell'embrione, appunto), che comunque è la base per continuare a interpretare meglio sofferenze, sentimenti, speranze, diritti, doveri. La vita delle persone (in tutte le sue fasi) è troppo grande e troppo umana per stare dentro una singola legge. Dunque anche la legge che ho contribuito a far approvare, va approfondita e migliorata. Tornare indietro sui diritti dell'embrione non sarebbe un miglioramento, ma un peggioramento: da questa convinzione muoverà il mio eventuale voto futuro.
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15 dicembre 2004 di-406 |
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al senatore Tino Bedin |