Sono un ricercatore ricercatore presso l'Università degli
Studi di Padova.
Esprimo dissenso rispetto al disegno di legge delega per il riordino dello
stato giuridico dei professori universitari, così come risulta dall'esame
degli emendamenti a questo apportati. Ritengo che esso penalizzi sia la
ricerca che la didattica universitaria, in particolare in riferimento ai
seguenti punti:
- introduzione, fino ad un massimo del 50%, di docenza esterna
(regolata da contratti di diritto privato) priva di idoneità nazionale,
senza una chiara definizione dell'adeguata qualificazione scientifica e
didattica necessaria (art.2, comma 3 lettera f);
- precarizzazione del ruolo dei ricercatori e omesso riconoscimento
del titolo di Dottore di ricerca come prerequisito per lo svolgimento
dell'attività di ricerca (art. 2, comma 3 lettera i);
- eliminazione della distinzione (e relativa equiparazione del
trattamento economico) tra "tempo definito" e "tempo pieno" (art.2; comma 3
lettera m) e compensazione dell'onere di tale equiparazione con la
"riduzione delle supplenze e degli affidamenti rispetto a quelli conferiti
negli anni precedenti" (art. 4 comma 1 e 2);
- assenza, nel DDL, di articoli che sanciscano il principale
diritto/dovere di un ricercatore, ovvero quello di produrre della (buona)
ricerca, aumentandone anzi il carico didattico e diminuendo sensibilmente il
tempo da dedicare alla ricerca.
Chiedo quindi con forza la sospensione dell'iter parlamentare e l'apertura
di una discussione costruttiva che tenga conto delle richieste di chi
nell'Università opera (ad esempio: CRUP, CRUN, Senato Accademico), con
l'auspicio che tali richieste vengano ascoltate, facendo appello al comune
obiettivo di offrire un'istruzione universitaria di alta qualità e al comune
senso del dovere nei confronti delle generazioni future.
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Dr. Gianluca Campana
Analoga lettera è arrivata da Marta Bortoletto, Massimiliano Carrassi, Laura Del Favero, Andrea Fianco, Claudia Goss, Nicola Internullo, Elena Moalli, Silvia Poli, Michela Rimondini, Anna Spagnolli, Vincenza Tarantino, Michelangelo Vianello
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Risponde Tino Bedin
Il disegno di legge proposto dal governo corrisponde anche in questo caso alla linea sociale e politica della maggioranza di Destra, che alla scuola e alla formazione applica una scelta funzionalista ed economicistica, in base alla quale la ricerca non ha valore se non misurato sull'impresa. Tutto viene di conseguenza, anche lo svilimento dei docenti universitari.
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