Gentilissimo Tino, ho letto con vivo interesse la tua Lettera dal Senato sulla privatizzazione della sicurezza e l'ho stampata sia per esporla alla sede della CGIL di Mogliano, sia per metterla in bacheca nel mio istituto EdA.
È veramente interessante il suo contenuto perché, a chi ha un minimo di conoscenza storica, non può non sfuggire un parallelo con la caduta dell'impero romano legata anche - naturalmente non solo - all'inserimento di reparti dei territori conquistati nelle legioni, ma soprattutto alla storia dei Comuni-Signorie con la delega a soldati mercenari - compagnie di ventura e capitani - della difesa del territorio, che, se da un lato ha permesso a commercianti e artigiani di badare ai loro profitti, anzi di approfittare delle guerre per espandersi, ha esposto il singolo comune-signoria all'invasione nemica lasciando libero campo a conquiste e deflagranti sciaccallaggi. Mi sembra che Manzoni nell'"Adelchi" ben sottolinei come il sangue straniero non possa essere utile per difendere la patria, ma anzi la esponga a nuovi gioghi.