Costituzione europea

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Bologna, 3 agosto 2004

Appello al Parlamento europeo e al Parlamento italiano
La Costituzione europea con chi ci sta
Dopo la firma a Roma in ottobre, una "ratifica" con larga partecipazione


I sottoscritti cittadini europei prendendo atto del fallimento della Conferenza intergovernativa, che il 12-13 dicembre 2003, a Bruxelles, avrebbe dovuto approvare il progetto di Costituzione proposto dalla Convenzione europea ed avviare le procedure per le ratifiche nazionali in tempo utile per consentire ai cittadini europei di eleggere, il prossimo 13 giugno 2004, il Parlamento europeo nella prospettiva del nuovo quadro giuridico della Costituzione europea;
allarmati
- per le conseguenze disgreganti provocate dal processo di allargamento dell'Unione da 15 a 25 paesi,a cui si aggiungeranno presto la Bulgaria, la Romania e la Turchia, senza un quadro giuridico costituzionale;
- per l'incapacità strutturale dell'Europa di parlare con una sola voce nel mondo, per contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale fondato sulla pace, la giustizia internazionale e lo sviluppo sostenibile;
- per l'assenza di un governo europeo dotato dei poteri necessari per garantire un efficace piano di crescita, la lotta alla disoccupazione e la difesa dello stato sociale, in un'economia globale sempre più interdipendente e instabile;
- per un possibile ulteriore calo di partecipazione dei cittadini alla elezione europea del giugno 2004, perché solo sulla base della Costituzione europea, e delle nuove politiche che essa rende possibili, i partiti europei potranno elaborare dei programmi elettorali credibili ed efficaci;
chiedono
al Parlamento europeo
- di approvare subito il Progetto di Costituzione europea e, contemporaneamente, invitare tutti i parlamenti nazionali dei paesi che hanno preso parte ai lavori della Convenzione ad esprimere con un SI o con un NO, prima della elezione europea del giugno 2004, la loro volontà di adottare il progetto di Costituzione europea; la Costituzione europea dovrà entrare in vigore quando una maggioranza qualificata di paesi dell'Unione l'avrà ratificata;
al Parlamento italiano
- di approvare subito, in una solenne seduta a camere riunite, il progetto di Costituzione europea.
   

Andrea Lodi
professore universitario
Risponde Tino Bedin

Egregio Professor Lodi, leggo sempre volentieri gli interventi di persone che si impegnano nella vita comune e in particolare nella comune vita europea. L'Unione Europea costituisce ormai da otto anni la principale attenzione della mia attività di parlamentare nazionale: c'è infatti al Senato e alla Camera una "pattuglia" di senatori e di deputati che si dedicano con continuità alle politiche dell'Unione, anche senza "fare notizia". L'appello che Lei ha sottoscritto e che mi è arrivato in questi giorni è condivisibile, almeno da me. E' tuttavia in parte superato dall'accordo sul Trattato costituizionale europeo raggiunto dalla Presidenza irlandese e dalla prossima scadenza: che è la firma della prima Costituzione dell'Unione il prossimo 29 ottobre a Roma. Da quella data partiremo per realizzare la più ampia partecipazione popolare alla "ratifica" del Trattato costituzione e alla indicazione dei passi che occorre continuare a fare insieme. Con chi ci sta, ma lavorando perché ci stiamo tutti, Italia compresa. L'Italia di questa legislatura non è infatti "naturalmente" europeista e non diamo per scontato che siano sempre "gli altri" a non starci.


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4 agosto 2004
di-378
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Tino Bedin