Allattamento al seno

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Monselice (Padova), 1 agosto 2004

Per i paesi poveri allarme dell'Organizzazione mondiale della sanità
L’uso improprio del latte in polvere
sta diventando una piaga sociale

L'allattamento al seno: un diritto essenziale ed esistenziale


Numerose multinazionali sono coinvolte in una pubblicità ingannevole volta alla vendita di latte in polvere, in numerosi paesi del sud del mondo. Il latte in polvere viene presentato come simbolo di progresso e di salute e viene distribuito gratis negli ospedali e nei reparti di maternità. Alle madri, in dimissione, talvolta,viene regalato un barattolo di latte in polvere; una volta a casa non ricevono più il latte gratis e lo devono acquistare.
La povertà delle famiglie, l’uso improprio del latte in polvere (diluizione con acqua malsana ed eccessiva, la mancanza di igiene) sono la causa della morte, ogni giorno, di 4000 bambini per malattie e, paradossalmente, per denutrizione. Circa un milione e mezzo di bambini, su circa undici milioni di bambini che muoiono ogni anno, muoiono per mancanza di allattamento al seno, a causa di infezioni intestinali e diarree mortali nei paesi a basso reddito. Potrebbero essere salvati se fossero allattati al seno e non con il latte in polvere.
Nei paesi poveri, l’uso improprio del latte in polvere, sta diventando una piaga sociale. Lo dichiarano l’Unicef e l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) che avevano bandito ogni forma di marketing per il latte in polvere richiamando le multinazionali, produttori locali e internazionali, al rispetto del Codice Internazionale OMS per le tecniche di marketing.
   

Mariolina Capuzzo
Gastone Zilio
Risponde Tino Bedin

L'allattamento al seno come diritto: per la mamma e per il bambino. Ci sono molti diritti conculcati nel mondo, a cominciare da quello alla vita; diritti ritenuti più importanti di quello al latte materno. Le informazioni contenute nelle lettera dimostrano che non solo si tratta di un diritto essenziale perché esistenziale, ma anche che è necessario un cambiamento culturale nella cooperazione allo sviluppo.


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1 agosto 2004
di-376
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