Corso di laurea 2000

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Asiago (Vicenza), 2 aprile 2004

No all'ennesima sanatoria
Rispettare la programmazione
negli accessi ai corsi di laurea

Risolvere i problemi applicativi di una norma certamente valida


Illustre Senatore, con questa mia intendo manifestarle la netta contrarietà e indignazione in ordine al disegno di legge in materia di “Regolarizzazione delle iscrizioni a diplomi universitari e di laurea per l’anno accademico 2000-2001” (ddl 2005) così come licenziato dalla 7^ Commissione e la cui discussione inizierà – a breve – in Aula. Ciò che le chiedo è non permettere che la proposta di regolarizzazione di cui al citato provvedimento si trasformi in una vera e propria sanatoria, cosa che invece – purtroppo – sta per verificarsi con le solite promesse che sarà l’ultima volta.
Come Lei sa, il nostro Paese, in conformità alle disposizioni europee, con legge n. 264 del 1999 si è dotato di una legislazione organica e completa che disciplina l’accesso programmato a taluni corsi universitari. Tra questi: medicina e chirurgia, medicina veterinaria, odontoiatria, architettura, professioni sanitarie (infermieristica, ostetricia, fisioterapia, logopedia, ortottica, queste ultime per un totale di oltre 23.000 posti nel solo anno accademico 2002/2003), nonché i corsi di laurea in scienza della formazione primaria, i corsi di formazione specialistica dei medici, le scuole di specializzazione per le professioni legali. Sono fermamente convinto che solo il rispetto di una programmazione negli accessi ai corsi di laurea in cui la didattica necessita di particolari strutture formative possa garantire da un lato la massima qualità delle prestazioni e dall’altro ridurre le sempre più forti tensioni nel mondo delle professioni. Riaprire disdicevoli sanatorie, motivate da ricorrenti sospensive concesse  da qualche Tribunale Amministrativo, vanifica una rigorosa politica di programmazione che ci vede ultimi in Europa.
Onorevole Senatore, confido sulla Sua sensibilità e capacità politica. Reiterare procedure che vanifichino ogni seria attività di pianificazione sarebbe un gravissimo danno per l’intera collettività.
   

Antonello Pulga
odontoiatra
Risponde Tino Bedin

Tra le numerose lettere su questo argomento pervenutemi da tutta Italia, pubblico quella del dottor Pulga che è della mia regione. Mi hanno scritto anche rappresentanti di associazioni nazionali. Mi hanno però anche i rappresentanti degli studenti. Le ragioni che hanno portato nella scorsa legislatura alla programmazione degli accessi hanno la loro validità. Vanno però risolti i problemi applicativi di questa norma, in modo da evitare ingiustizie.

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3 aprile 2004
di-355
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Tino Bedin