Pace 20 marzo 2004

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 17 marzo 2004

Disorientanti le distinzioni nell'Ulivo
A marciare per la pace con nel cuore il Vangelo
Molte persone, non solo spagnole, votano con il cuore


Caro Senatore, sabato, mio marito ed io ci saremo, a Roma, ad esprimere il nostro "Basta!" alla guerra e alla violenza in generale, con cui ormai il genere umano dovrebbe aver capito che non si va da nessuna parte.
Ciò che ci diceva nella sua gradita Lettera dal Senato 79, ci aveva rincuorato. Ora però vedo che non c'è chiarezza dalla nostra parte; nell'Ulivo e dintorni c'è tutto un tirar fuori "questioni di lana caprina", sottili distinguo, che finiranno solo per offrire l'opportunità alla maggioranza per continuare a soffiare nel ventilatore delle facili accuse di divisione all'opposizione. Continuando così, le persone più sprovvedute, meno dotate di spirito critico, quelle che guardano troppa tv e nemmeno i programmi migliori, verranno ancora una volta conculcate da messaggi superficiali e non si accorgeranno che a "pagare il conto" in vite mandate con incoscienza al possibile, stupido macello e, più banalnmente a pagare tout court, sono solo e sempre loro. Purtroppo sono la grande parte dei nostri connazionali.
Pur non potendomi definire assolutamente credente e praticante, quando mi è difficile capire le situazioni io cerco di figurarmi le scelte che farebbe Gesù se fosse fisicamente qui tra noi. Credo che andrebbe, senza se e senza ma, alla manifestazione di sabato e spero vivamente che ci sarà, nel cuore di quelli che ci andranno con autentico spirito di Pace.
   

g.t.p.
Risponde Tino Bedin

Gentile Signora, molte vite sono cambiate in queste settimane e la politica stenta ad ascoltarle. Così la vita si allontana dalla politica.
Tra la decisione della manifestazione del 20 marzo e la sua realizzazione c'è stata la strage di Madrid. Una manifestazione per la pace sarebbe stata capace di mettere il lutto, un altro lutto; sarebbe stata capace di gridare la vita, di gridare la libertà di vivere in pace a Bagdhad e a Madrid. Bastava il 20 marzo. E invece c'è chi ha pensato che non bastasse, che bisognava farne un'altra; unitaria. Come se le bandiere che un anno fa hanno dato il segno della scelta degli italiani fossero le bandiere della sinistra.
Mi è parso singolare che questa idea dell'altra manifestazione sia stata lanciata da esponenti dell'Ulivo, anche se con incarichi istituzionali.
Così si disperde un patrimonio; così applicano schemi politici al cuore della gente. E schemi politici al cuore delle persone si applicano anche con le distinzioni sul "modo" di essere presenti alla manifestazione del 20 marzo.
La gente, non solo quella spagnola, vota però anche con il cuore. Quel cuore nel quale di sicuro portano il Vangelo molti di coloro che manifestano per la pace.
Buona speranza, allora, a lei e a suo marito, sabato a Roma. Io ho scelto anche in questa occasione di partecipare alla manifestazione assieme a coloro che non possono essere a Roma. Sabato pomeriggio sono alla "contemporanea" organizzata a Piove di Sacco. Saremo comunque vicini, perché ci sarà un'unica piazza grande come il mondo.

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19 marzo 2004
di-351
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Tino Bedin