Impresa e Costituzione

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Negrar (Verona), 10 marzo 2004

Non è quello indicato da Berlusconi
Il ruolo dell'impresa nella Costituzione italiana
La destra punta a cambiare gli elementi della nostra democrazia


L'attacco alla Costituzione da parte di Berlusconi continua, dopo i primi accenni polemici sul clima costituzionale "dominato" secondo lui dai comunisti.
Il Presidente del Consiglio non può non sapere che la Costituzione recita in manier diversa sugli aspetti della libertà di impresa da quanto lui ha deciso di riferire nella trasmissione Porta a Porta in fase di registrazione, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera.
Ci si chiede: perché fa dichiarazioni di questo tipo? Cosa vuol fare entrare in testa alla gente che non ha modo di confrontarsi con il testo della Costituzione per smentirlo immediatamente? Il gioco, alla lunga,a mio parere, è solo quello di creare un clima favorevole allo sfascio a suo uso e consumo anche di questa base storica della convivenza civile e del benessere della nostra Patria.
Se qualcuno ha delle interpretazioni diverse me lo scriva apertamente, grazie.

Questa la notizia di agenzia sulle dichiarazioni di Berlusconi:
10 mar 20:04 Berlusconi: "Influsso sovietico sulla costituzione penalizza le imprese"
ROMA - "Lo steccato che esiste tra il mondo della scuola e quello dell'impresa e' originato dalla nostra Costituzione e dal modo in cui nella Costituzione italiana, per l'influsso del pensiero sovietico, e' considerata l'impresa". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,durante la registrazione del programma 'Porta a Porta'. "Secondo la Costituzione - ha aggiunto Berlusconi - l'impresa puo' agire solo se non va a toccare l'interesse nazionale, mentre noi sappiamo che e' un fattore essenziale di benessere e creazione di posti di lavoro". (Agr)

Vi riporto gli articoli che parlano di libertà di impresa nella Costituzione Italiana.
Art. 41. - L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 43. - A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
   

Paolo Spagnolli
Risponde Tino Bedin

La natura eversiva di molte posizioni politiche espresse dal presidente del Consiglio dimostra che le azioni di governo della Destra non corrispondono solo ad un disegno sociale ed economico, ma ad un progetto istituzionale che cambia radicalmente gli elementi della democrazia italiana. Poiché però questo obiettivo non è dichiarato, gli italiani stentano ad individuarlo e a contrastarlo.

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17 marzo 2004
di-349
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Tino Bedin