L'attacco alla Costituzione da parte di Berlusconi continua,
dopo i primi accenni polemici sul clima costituzionale "dominato"
secondo lui dai comunisti.
Il Presidente del Consiglio non può non sapere che la Costituzione
recita in manier diversa sugli aspetti della libertà di impresa da
quanto lui ha deciso di riferire nella trasmissione Porta a Porta in
fase di registrazione, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera.
Ci si chiede: perché fa dichiarazioni di questo tipo? Cosa vuol fare
entrare in testa alla gente che non ha modo di confrontarsi con il testo
della Costituzione per smentirlo immediatamente?
Il gioco, alla lunga,a mio parere, è solo quello di creare un clima
favorevole allo sfascio a suo uso e consumo anche di questa base storica
della convivenza civile e del benessere della nostra Patria.
Se qualcuno ha delle interpretazioni diverse me lo scriva apertamente,
grazie.
Questa la notizia di agenzia sulle dichiarazioni di Berlusconi:
10 mar 20:04 Berlusconi: "Influsso sovietico sulla costituzione
penalizza le imprese"
ROMA - "Lo steccato che esiste tra il mondo della scuola e quello
dell'impresa e' originato dalla nostra Costituzione e dal modo in cui
nella Costituzione italiana, per l'influsso del pensiero sovietico, e'
considerata l'impresa". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi,durante la registrazione del programma 'Porta a Porta'.
"Secondo la Costituzione - ha aggiunto Berlusconi - l'impresa puo' agire
solo se non va a toccare l'interesse nazionale, mentre noi sappiamo che
e' un fattore essenziale di benessere e creazione di posti di lavoro".
(Agr)
Vi riporto gli articoli che parlano di libertà di impresa nella
Costituzione Italiana.
Art. 41. - L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività
economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a
fini sociali.
Art. 43. - A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o
trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad
enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese
o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali
o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di
preminente interesse generale.
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Paolo Spagnolli
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Risponde Tino Bedin
La natura eversiva di molte posizioni politiche espresse dal presidente del Consiglio dimostra che le azioni di governo della Destra non corrispondono solo ad un disegno sociale ed economico, ma ad un progetto istituzionale che cambia radicalmente gli elementi della democrazia italiana. Poiché però questo obiettivo non è dichiarato, gli italiani stentano ad individuarlo e a contrastarlo.
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