Giulia - Nel ringraziarLa per la cortese risposta Le esprimo i più vivi auguri di
buon lavoro e un grazie per il suo operato. Mi permetta anche di
esprimere a Lei e al suo staff un apprezzamento per come sia possibile
un coinvolgimento così diretto fra i cittadini e le Istituzioni.
Mariangela - Gentilissimo sen. Bedin, La ringrazio molto del Suo voto, ho apprezzato la sua
scelta coraggiosa. Dica ai Suoi colleghi che non hanno fatto altrettanto, che ci porteremo in
cabina elettorale una bella lista di chi ha votato in un certo modo, di chi
non ha votato ecc...
È tempo di scelte dirimenti su guerre e pace, destra o sinistra che sia, e
peccato se la destra è unita, peggio per chi non ha capito le lezioni
fondamentali di democrazia.
Buon lavoro e non demorda!
Grazie e sinceri saluti di pace.
Gianni - Gentile Sen. Bedin,
La ringrazio per quel NO pronunciato al Senato della Repubblica con estrema coerenza e fermezza.
La ringrazio anche per l'impegno con il quale mantiene aggiornato il suo "euganeo.it": sono certo che l'impegno politico, dei politici e dei cittadini, debba passare anche per forme di comunicazione e sensibilizzazione veloci quali internet e le mails.
Mai come in questo momento i cittadini "semplici" hanno avuto a disposizione uno strumento di pressione così potezialmente efficace: grazie per lo sviluppo che Lei personalmente sta dando nel condividere questo strumento, attraverso un uso quanto mai utile alla comprensione di una politica sempre più lontana dalla volontà dei cittadini. Questa "anomalia" va risolta e il deficit di legittimità delle scelte fatte in Parlamento va colmato attraverso la sensibilizzazione degli elettori (senza fanatismi, movimentismi ecc.).
Scusi se sono stato un po' prolisso, volevo solo augurarLe buon lavoro!
Marco - Grazie di cuore Senatore per la risposta, non tarderò
a leggere i suoi interventi.
Quello che non riesco a
capire è come tante forze politiche dell'Ulivo, che
hanno appoggiato il movimento contro la guerra, un
movimento contro tutte le guerre (senza "se" e senza
"ma") ora sostengano che la guerra all'Iraq... No!!!..
ma le altre (vedi kosovo, Afghanistan ecc...) magari
Siì Allora mi chiedo perchè queste forze si sono
schierate con il movimento se non condividevano il
valore intrinseco dello stesso: "No a tutte le guerre
senza se e senza ma"? La risposta che purtroppo mi sono
dato è che queste forze uliviste hanno sotenuto la
bandiera arcobaleno solo per tornaconti elettorali e
di immagine. Per questo concordo con le anime del
movimento italiano (da Zanotelli a Strada a Chiesa
ecc...) che i partiti facciano i partiti e la società
civile faccia la società civile!!! Se l'80% di Italiani
era contro la guerra, vuoldire che lì dentro c'era
anche chi ha votato la Banda Bassotti della Casa della
Libertà!!! e allora perché arrogarsi il diritto di
considerare la pace un valore di sinistra?
Mi vengono i
brividi quando si fanno le conventions per decidere
come inglobare i movimenti all'interno
dell'Ulivo... L'Ulivo non deve inglobare nessuno; deve
programmare, proporre, inventare un nuovo modo di fare
politica in questo paese berlusconizzato!!! Se mai è
importante ascoltare i movimenti, sentire la gente
ascoltare cosa sente, cosa prova, che bisogni ha...
non si può fare politica in televisione da Bruno
Vespa, il vassallo di Berlusconi che ha come solo e
unico obiettivo quello di delegittimare
l'opposizione!!!
Dovete ritornare tra la gente anche
con le e-mail come ha fatto Lei!!! Questo non solo nel
periodo elettorale o nelle feste di partito ma
ogniqualvolta ne avete la possibilità.
Scusi lo sfogo che certamente non era rivolto a lei in
particolare. La ringrazio ancora una volta.
Uno che ha nostalgia della Politica vissuta tra la
gente...
Daria - Gentilissimo Sen. Bedin,
la ringrazio della sua cortesissima risposta: finalmente le istituzioni
e i nostri rappresentanti ci parlano! Sfortunatamente molti suoi colleghi
non hanno ancora capito che informazione non vuol dire comunicazione
e quello che loro fanno per rapportarsi a noi, poveri elettori, è solo pura
informazione. Comunicare vuol dire ben oltre e lei lo sa fare bene.
Ho seguito con attenzione le sue battaglie, specie quella sul commercio
delle armi e non mi resta che dirle: in bocca al lupo!
Quando le verranno dati i 6 minuti per parlare di Pace pensi a tutti noi
che la sosteniamo e contiamo su di lei per far sentire la nostra voce.
Sarà mia cura leggere i documenti che mi ha gentilmente inviato.
Luca - Gentile Senatore Tino Bedin,
La ringrazio molto innanzitutto per avermi risposto (non è da tutti);
in secondo luogo per il suo "no" alla proroga dell'intervento italiano in
Iraq e, terzo, per gli allegati che ho letto con interesse.
Chiara - Gentile Sen. Bedin,
la ringrazio di aver votato no, la ringrazio del suo "stare": stare lì, in
quell'aula, anche quando non è (né sembra) per niente utile.
Continui così, vada avanti.
- Come giovane -
Il mondo ci chiede di essere perfetti, di non avere bisogno di domande, di
non aver bisogno di Lui, di non cercare la verità perché non esiste oppure
perché è troppo difficile… la complessità che non riusciamo a com-prendere.
Dio, dove sei?
Su quel legno: attaccati e tieniti forte.
E ti senti debole.
Ti senti stanco prima di correre
Malato prima di prendere freddo
Inutile prima di cominciare a far qualsiasi cosa.
E ti senti debole.
Preghiera del laico
Chiedo un pezzo di cielo
da continuare a pregare,
chiedo una vita per credere
chiedo un mondo intero
che sia la mia clausura
per far risuonare sul mio corpo
le preghiere di chi,
Tu Signore
mi farai incontrare.
Isabella - Ci solleva sapere che in questo contesto di confusione politica del centrosinistra lei abbai votato contro al finanziamento della missione italiana in Iraq.
Lodovico - La ringrazio per la cortese risposta e passando a darti del tu, dato che
sono iscritto ai DS e Segretario Cgil a Belluno, ti auguro tanta fortuna
(ne abbiamo bisogno) e di continuare così bene nel tuo impegno. Sono i
compagni come te che ci permettono di restare e lottare in questo "partito
leggero".
Sergio - Ho appreso dai giornali che Lei è rimasto in aula ed ha votato NO; questo fa di Lei una persona da stimare, ma i suoi colleghi dell'Ulivo, quelli che sono usciti dall'aula non hanno davvero fatto una bella figura e spero che abbiano la coerenza di non presentarsi ad alcuna iniziativa che parli di paceE come la manifestazione del 20 marzo. Non sono stati coerenti neppure con il simbolo sotto il quale hanno scelto di collocarsi: l'Ulivo è uno dei simboli di pace per antonomasia!
Il popolo delle bandiere, al quale in maniera autonoma e viscerale appartengo, non dimenticherà, forse anche io al momento opportuno deciderò di uscire dall'aula (leggasi: non andare all'urna).
A Lei ad ogni modo il merito ed il plauso di una scelta coraggiosa rispetto alle indicazioni avute dal suo responsabile di partito.
Lucio - Caro Senatore,
la ringrazio per la coerenza che Lei ha dimostrato con il voto negativo
espresso sul decreto governativo che mirava principalmente a finanziare la
spedizione italiana in Irak. Questo voto le fa onore e merita il
riconoscimento del movimento della pace padovano.
Filippo - Gentile Senatore,
ho letto con attezione i Suoi allegati e sono lieto di conoscere la Sua posizione.
Mi auguro che anche i Suoi colleghi la prendano come esempio e le auguro buon lavoro.
Elisabetta - Grazie della risposta e grazie dei materiali inviati. Mi fanno davvero
piacere, soprattutto mi fa piacere l'idea che sia possibile comunicare con
chi eleggo.
Paolo - On. Tino Bedin,
ho letto con attenzione la Sua risposta al mio (al nostro) appello per un
voto di pace che ha voluto cortesemente inviarmi. La stessa attenzione ho
dedicato alla lettura dei documenti allegati. Desidero innanzitutto ringraziarLa per il tempo che ha voluto dedicare a me
e a quanti come me sono attenti alle scelte che il nostro Paese sta
compiendo su un tema importante come quello dell'impegno per la pace; La
ringrazio inoltre per quanto ha fatto e farà nel Suo ruolo istituzionale.
Sergio e Antonella - Grazie per il suo voto!!!!!!
Corrado - Gentile senatore Bedin, apprezzo la Sua posizione e la Sua correttezza e condivido appieno le Sue motivazioni al voto contrario.
Ho voluto esprimere, purtroppo, la immensa delusione nei confronti dei parlamentari di centro sinistra che di fatto non si dichiarano contrari all'intervento armato, come mai prima tanto illeggittimo e anticostituzionale. Questi parlamentari non rappresentano milioni di italiani e le migliori istanze della società civile e democratica e a loro non darò il mio voto in qualsiasi futura elezione.
Andrea - Temo purtroppo che il mantenimento dei nostri soldati in Iraq sotto
l'egida non già dell'ONU, quanto di una non meglio precisata
"alleanza dei giusti" (!) sia una di quelle linee strategiche, dal
punto di vista politico, che non possono e non debbono essere messe in
discussione - a meno di non voler mettere in discussione tante altre
scelte che vanno, più o meno dichiaratamente, nella medesima
direzione.
Sono lieto della Sua scelta. Trovo politicamente scorretto (ma
purtroppo non mi stupisce) che si possano mettere nello stesso
calderone le missioni di pace autorizzate dall'ONU ed una occupazione
militare pura e semplice.
D'altronde, quando si comincia a chiamare "pace" ciò che pace non è;
quando si giustifica un controsenso logico quale la "guerra
preventiva"; quando si accetta che la nostra sicurezza valga
Guantanamo (come se non avessimo ancora imparato che una vera
sicurezza esiste solo con la forza dell'eguaglianza di fronte alla
legge); quando avviene tutto ciò (e di peggio) non c'è da
meravigliarsi che un voto su questioni così delicate venga gestito
come fosse una visita al mercato (due etti di missioni di pace, tre
etti di occupazione militare, grazie).
C'è solo da intristirsi e - si spera - trasformare la tristezza in
motivazione e scelte coerenti, come sta facendo Lei.
La ringrazio moltissimo per i documenti. Sarà mia cura leggerli.
Grazie per la cortese ed esauriente risposta.
Mario - Ciao Tino, leggo sempre con interesse le tue mail ma raramente rispondo sia perché immagino tu sia molto impegnato, sia perché non è facile scrivere cose non banali.
Questa volta però ti scrivo per darti il mio totale appoggio per la scelta di votare no, e soprattutto per la chiarezza con la quale lo spieghi (ai pochi fortunati che leggono la tua mail).
Ho letto anche il tuo nome su un articolo pubblicato su repubblica.it, sono contento che certe questioni vengano vissute a sinistra in modo molto più approfondito della "blindata" destra.
Stammi sempre bene e non mollare.
Paola - Dal momento che lei mi ha risposto personalmente, allegandomi anche dei
documenti, volevo farle presente una piccola osservazione, che mi sento di
fare sulla sua lettera al senato.
Veramente non riesco a capire l'appoggio alla campagna elettorale di Kerry ,
la considero una motivazione del tutto ipocrita al suo no alla missione di
guerra italiana in Iraq. Sono convinta che gli americani in Iraq ci sono e
ci staranno sia che ci sia Bush, oppure Kerry.
Grazie.
Alberto - Caro Tino,
ho letto l'intervento e lo condivido in pieno.
Questo governo ha tentato e sta tentando di nascondere i veri interessi
che stanno dietro alla partecipazione italiana alla missione in Iraq.
La strage di Nassiryia è stata volgarmente strumentalizzata dal
partito-azienda di Berlusconi. Ho avuto un moto di repulsione scoprendo
che dal sito di Forza Italia si potevano scaricare i banner animati per
ricordare "gli eroi di Nassirya" con il simbolo del loro partito ben
visibile.
Credo non serva aggiungere altro.
Berlusconi ha le idee molto chiare: saprà sicuramente trarre un utile
dalla partecipazione militare in iraq, il profitto sarà tutto per lui e i
suoi amici e le perdite nostre e soprattutto dei poveri
carabinieri morti e delle loro famiglie.
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Risponde Tino Bedin
Ai molti cittadini che mi hanno scritto ho risposto, fornendo materiali e opinioni. Sono numerosi quelli che hanno voluto continuare il dialogo sulla pace: per molti questo faccia-a-faccia con un parlamentare è stata una scoperta, per altri una conferma. Ho pensato di pubblicare un'antologia di questa seconda fase del dialogo con i cittadini: non tutte le lettere arrivate, ma un campionario. Anche per questo, ma soprattutto perché le lettere sono personali e non pensate per la pubblicazione, pubblico solo il nome degli autori. Mi sembra però importante il contenuto: sia per far girare le loro idee che per far confrontare la politica.
Non rispondo ovviamente alle questioni poste: alcune meritano senz'altro un approfondimento; alcune affermazioni perentorie non aiutano il dialogo e quindi andrebbero smussate. Sono sicuro che lo faranno i lettori di euganeo.it con la loro riflessione e, se lo ritengono utile, continuando il dialogo pubblico.
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