Illustrissimo senatore Tino Bedin, ho letto che la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato l'emendamento di un forzista dando via libera alla proposta di legge di "elargire mille euro cadauno ai 119.000 soldati italiani deportati dai nazisti e tuttora viventi". Mi chiedo: la correzione è forse quella di tagliare il riconoscimento della medaglia come scritto nella proposta fatta da lei? Temo proprio di sì.
A titolo personale, anche se percepisco che molti la pensano come me, ritengo che i mille euro sarebbero ben accettati solo se ci fosse la promessa chiara, non solo cartacea, di un riconoscimento dei sacrifici patiti; altrimenti sarebbe solo un "benservito" come si dà a una colf, quando la si licenzia. Ma forse ci sono politici che pensano di accaparrare la nostra simpatia, la riconoscenza di noi vecchi reduci, donandoci una mancia.
Tutti coloro che hanno fatto sacrifici per onorare la Patria sentono vivo il desiderio di un esplicito riconoscimento; ne è testimonianza anche un fatto recentissimo, riferito all'operazione di Nassirya. I soldati del contingente italiano, avendo avuto sentore che il Governo li decorerà solamente con una pergamena ornata da un nastrino bianco col tricolore - come tutti coloro che hanno già partecipato in passato alle missioni umanitarie - chiedono esplicitamente una "medaglia militare di guerra"; e questo anche se sono volontari ben pagati e sottoscrittori di una dichiarazione di ingaggio per atti umanitari.
Personalmente ritengo abbiano ragione perché al di là delle ipocrisie burocratiche, che senso avrebbero quei diciassette morti sul campo, le continue sparatorie che sopportano e i gravi pericoli che corrono?
E noi che siamo stati fatti prigionieri con la armi in pugno, scariche, perché la ignavia degli ufficiali non ha fatto distribuire le munizioni, noi che abbiamo patito oltre trentamila morti nei lager nazisti, perché noi dovremmo accettare una elargizione di mille euro senza accompagnamento di una medaglia ricordo?
Ritengo che se le cose stanno realmente come io temo, sia più dignitoso per noi vecchi soldati, respingere la proposta e invitare tutti i rappresentanti del centrosinistra a votare un chiaro no allorché la proposta di legge arrivasse in Parlamento.
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Giuseppe Trevisan
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Risponde Tino Bedin
Il dibattto sulla assegnazione della medaglia al merito per i militari italiani internati si era arenato in Senato perché il governo diceva che non ci sono soldi. Se adesso si trovano i finanziamenti per questo assegno una tantum di mille euro, vuol dire che è possibile la soluzione da me prospettata, quella appunto di una medaglia. In Senato faremo la nostra parte.
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