Bondo Argentina

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Roma, 4 febbraio 2004

Sono più forti nella trattativa con la Repubblica sudamericana
Le banche ricomprino i bond argentini
Il governo dovrebbe impegnarsi a livello multilaterale e bilaterale


I 450.000 risparmiatori italiani vittime del default dei bond argentini e i loro familiari coinvolti, prendendo spunto dall'emendamento presentato dall'Onorevole Guido Rossi in sede di approvazione della Finanziaria 2004 ed essendo chiare le responsabilità del sistema bancario italiano in questa vicenda chiedono ai parlamentari italiani:
- che sia votata una legge che istituisca a carico delle banche italiane un fondo per il rimborso del 50% del valore nominale delle obbligazioni. Ciò permetterebbe ai risparmiatori di avere un risarcimento parziale dato che lo stato argentino, per ora, ha avanzato solo un'offerta di rimborso del 25% del valore dei titoli;
- in alternativa chiedono che sia votata una legge che imponga alle banche italiane di riacquistare a prezzo pieno i titoli venduti alla clientela. In tal modo le banche risarcirebbero i risparmiatori e allo stesso tempo diverrebbero proprietarie dei bond, potendo così trattare direttamente con lo stato argentino ed ottenere un rimborso soddisfacente data la loro maggiore forza contrattuale.
Le responsabilità delle banche italiane sono estremente gravi: fin dal 1999 la Banca d’Italia aveva informato il sistema bancario italiano che il rating dell’Argentina era sceso al livello B1 e, ciò nonostante, nel triennio 1999-2001, le banche hanno continuato a collocare i titoli presso i propri clienti. In moltissimi casi, gli istituti di credito italiani non hanno svolto solo un ruolo d'intermediari (beneficiando di sostanziose commissioni) ma hanno venduto alla clientela allo sportello le obbligazioni che detenevano nella propria diretta titolarità, con un palese conflitto d'interesse. In generale poi la clientela non era stata informata in modo esauriente del rischio Paese, non certo riflesso dallo spread dei tassi, all'epoca solo di 3-4 punti superiori rispetto ai titoli di stato emessi dal Tesoro USA.
Si sottolinea infine che, nella circostanza, del tutto nulla é stata vigilanza di Banca d'Italia, ABI e Consob nei confronti del sistema bancario.
Le centinaia di migliaia di risparmiatori italiani e i loro familiari coinvolti, avendo ben chiaro l'articolo 47 della Costituzione Italiana che recita "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme", non dimenticheranno alle prossime elezioni le forze politiche che si saranno adoperate per il loro diritto alla difesa del risparmio; e si dichiarano pronti a forme di protesta di carattere finanziario nei confronti delle banche e dello Stato (chiusura conti correnti, ritiro di qualunque forma di investimento finanziario e in generale rinuncia ad investire nel sistema Italia) qualora non dovessero ottenere sufficiente tutela dei propri diritti.
   

Comitato di risparmiatori
Risponde Tino Bedin

Io credo che anche il governo italiano debba svolgere una azione positiva a livello internazionale per evitare che le ragioni delle banche e dei grandi istituti finanziarie prevalgano sulle ragioni dei cittadini. Il governo ha strumenti di trattativa che dovrebbe utilizzare, sia a livello multilaterale che nei rapporti con l'Argentina.

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4 febbraio 2004
di-334
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Tino Bedin