Gli insegnanti della scuola elementare e della scuola media dell’ Istituto Comprensivo "G. C. Parolari", dopo aver preso visione
- della Legge n. 53/2003;
- dello schema di Decreto Legislativo sulla definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia ed al primo ciclo dell’istruzione,
ESPRIMONO
con fermezza, preoccupazione e sconcerto il loro dissenso all’attuazione di tale Riforma per le seguenti motivazioni:
1. Stravolgimento dell’organizzazione della scuola primaria;
2. Numero elevato di allievi per ogni singola classe anche in presenza di alunni in situazione di handicap;
3. Gerarchizzazione, impoverimento culturale e professionale degli insegnanti a seguito dell’istituzione della figura del tutor, completamente assente nella legge delega;
4. Configurazione di un orario scolastico di 27+3+10 del tempo pieno con l’eleminazione delle compresenze, punto qualificante della didattica nella scuola statale italiana, eliminazione del tempo prolungato alla scuola media;
5. Difficoltà nell’attuazione dei laboratori sia dal punto di vista logistico sia organizzativo;
6. Impoverimento del P.O.F.
7.Perdita della scuola del compito "... di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che,limitandodi fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana..." che le è affidato dalla Costituzione all’art. 3;
8.Preoccupazione per la circolare n.2 del 13 gennaio del 2004 del "dipartimento per lo sviluppo dell’istruzione" dal tono quasi intimidatorio per il richiamo alla legge 53 del 28/3/2003 (legge delega) considerandola già operativa nonostante i decreti attuativi non siano stati approvati ancora dal Parlamento italiano.
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Docenti scuola elementare
Docenti scuola media
Istituto Comprensivo
"G.C. Parolari"
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Risponde Tino Bedin
La netta opposizione che l'Ulivo ha fatto alla controriforma Moratti non è stata solo una battaglia parlamentare: ha voluto segnalare le conseguenze negative e drammatiche (che ora già si vedono) sul ruolo della scuola per tutti in una società che secondo la Costituzione deve promuovere la cittadinanza.
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