Gentilissimo Onorevole Bedin, conoscendo la sua sensibilità al problema dei ricercatori italiani, in
cui sono stati posti dalla Finanziaria per il 2004, le volevo cortesemente
chiedere se sono state esplorate le possibilità di un intervento di
qualche tipo da parte di uno degli organismi europei. Non so, interventi
speciali, acquisizione di atti, censure, insomma qualsiasi cosa!
Mi dispiace rubarle del tempo per illustrale dei casi personali, ma
davvero, vedo cose che non si possono immaginare. Sono stato richiamato
in Italia con un contratto di ricercatore a termine, ho vinto un concorso,
ed ora non posso né usufruire di un rinnovo del contratto (che scade a
settembre) né essere assunto. Ancora peggio di me due miei colleghi
tedeschi, che hanno vinto un concorso per tecnologo nel 2002, i cui
contratti a termine sono già scaduti e non sono rinnovabili. Sono a
tutti gli effetti dei ricercatori, con ruoli importantissimi per i loro
esperimenti, ma non per la finanziaria 2004.
In queste condizioni, come
si può parlare di "rientro dei cervelli" o di "impegni di Lisbona"?
|
Francesco Vissani Theory Group
|
|
Risponde Tino Bedin
Egregio Dottor Vissani,
sono d'accordo con lei: l'Italia non può parlare di "strategia di Lisbona", né il governo può affermare che sta cercando il "rientro dei cervelli".
Proprio la disapplicazione degli impegni presi anche dall'Italia a Lisbona, per fare dell'Europa la società della conoscenza più avanzata del pianeta, è stata una delle motivazioni fondamentali del mio voto negativo alla legge Finanziaria in Commissione Politiche europee del Senato. Esiste dunque - formalmente - agli atti del Parlamento italiano una segnalazione al Consiglio europeo che l'Italia non sta facendo la sua parte in tema di sostegno alla ricerca e di valorizzazione delle risorse intellettuali sia dei propri cittadini che degli altri concittadini europei.
Quella mia dichiarazione di voto è ovviamente un giudizio politico. La "strategia di Lisbona" è un percorso, non una direttiva, per cui la sua disapplicazione non è soggetta ad infrazione formale. Tuttavia in un patto conta anche la parola data: il governo di Destra è venuto meno a questa regola d'onore. Ora lavoreremo in Senato perché al Consiglio europeo di primavera il governo italiano risponda di questa inadempienza e cerchi di porvi rimedio in concreto: a partire magari dalle situazioni che lei ha descritte.
|
Partecipa al dialogo su questo argomento |