Cari Cittadini per L'Ulivo, iscritti - e non iscritti - ai partiti, mi soffermo su due momenti gravi d'involuzione politica del nostro schieramento, due aspetti d'attualità che ritengo necessitino una reazione-azione da parte di tutti verso i nostri vertici politici.
Lunedì sera il Presidente Ciampi aveva dato una risposta chiara sulla Riforma TV e sembrava possibile il sogno di riacquistare una moderata forma di pluralismo nella comunicazione TV.
Solo due giorni dopo, soggiogati dalle minacce "pretestuose" di ristrutturazione Rai 3 e licenziamenti, prima del leghista Cattaneo, DG della Rai, e subito dopo di Berlusconi / Fede, hanno "disgregato" l'azione del centrosinistra.
Ma com'è possibile che, ogni volta che si intravede uno spiraglio di democrazia, il nostro schieramento "perde la testa" (anche con autorevoli responsabili di partito)?
Solo qualche esponente dei partiti minori e - ieri - la voce coerente del Presidente Scalfaro, hanno dimostrato fermezza nel far rispettare le decisioni prese.
Troppi esponenti dell'opposizione stanno avviando un "pateracchio" nella demagogica difesa dei posti di lavoro.
Quale paura ci attanaglia? Sembra che molti non conoscano che 4 anni una Tv privata "Europa 7" vinse la gara d'aggiudicazione delle frequenze in concorrenza con Rete 4 e che esiste una sentenza della Corte Costituzionale che spedisce parte del "monopolio" belusconiano sul satellite, dando forza e speranza alla concorrenza.
Per chi non le ha ascoltate riporto le parole - che condivido pienamente - del proprietario di Europa 7: "La concorrenza porta sempre occupazione. Abbiamo pronta una struttura su un'area di 20.000 mq, possiamo partire subito e assumere 700 dipendenti (anche quelli di Rete 4)"!
Per me, senza alcuna animosità verso Fede, Rete 4 deve chiudere, ridimensionando il monopolio di Berlusconi.
Cari amici dico anch'io con Scalfaro "Non ci sto!"
Non facciamo passare il decreto "salva interessi di Berlusconi"!
In un'intervista ha assicurato ipocritamente che nel formularlo si asterrà dal Consiglio dei Ministri, ma poi dovrà pure firmarlo!
E al caro Biondi è sfuggito uno spudorato - ma veritiero - intento: i tecnici dell' "azienda" stanno preparando il decreto!
Attenzione ai pericoli: come sapete Berlusconi ha già lanciato la minaccia dell'abolizione della "par condicio" nelle prossime elezioni in nome della libertà dell'informazione!
Lista "chiusa". Ieri sera su "La Sette" di Ferrara ho assistito a uno scontro tra Di Pietro e Boselli che (pur nella comprensione delle opinioni dei due importanti personaggi politici), francamente l'aver assistito in tv a così pesanti polemiche, controproducenti per il nostro schieramento, m'induce a definire tutto ciò poco edificante e deleterio per il futuro dell'Ulivo.
Da una parte le accuse a Di Pietro di aver un passato in contrastato con L'Ulivo (e purtroppo è stato ricordato che le stesse obiezioni le ha espresse pure D'Alema, un uomo politico che stimo quanto tanti altri) e, dall'altra parte, la ripetuta disponibilità di Di Pietro a rafforzare lo schieramento de L'Ulivo sulla base di un programma condivisibile.
Fino a questo punto sembrava una normale dialettica politica, se Boselli - a una precisa domanda della conduttrice del programma - non si fosse dimostrato contrario ad accogliere di Pietro nell'Ulivo pure a precise condizioni.
Quindi lista "chiusa" dell'Ulivo (con l'aggravante che alcuni partiti minori del centrosinistra hanno già deciso di presentarsi soli alle Europee!), vi chiedo: siamo ancora in sintonia con lo slogan "Uniti per unire"?!
Come mai coloro che hanno osteggiato sempre il partito dell'Ulivo, ora vogliono una lista riformista limitata a soli 3 o 4 partiti?
Mi piacerebbe conoscere il parere di Prodi!
Non credo che si sia ancora compresa la svolta, propulsiva per il futuro, che è contenuta nella proposta di una lista "unica" lanciata proprio in un sistema elettorale proporzionale che può consente di continuare a distinguersi nelle poco edificanti lotte di potere.
Vogliamo o no realizzare una società più giusta, equa, pacifica e attenta al futuro delle nuove generazioni?
Vi saluto nella speranza che ci sia una reazione/azione diffusa contro il malcostume politico e gli interessi di parte e impegnati e decisi a concretizzare l'obiettivo "Uniti per unire".
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Elìa Di Giovine
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Risponde Tino Bedin
Già accettare di discutere sullo stesso piano il futuro di una rete commerciale (Rete 4) e quello di una rete del servizio pubblico (Rai 3) è accettare la logica con la quale la Destra intende evitare di sottrarsi al rispetto della Corte costituzionale. Le due questioni sono diverse e devono avere soluzioni diverse proprio per rispettare la diversa "missione". Se questa sarà l'occasione per ritornare almeno parzialmente al servizio pubblico e sottrarre una parte dell'offerta televisiva alla logica del mercato, credo che sarà un vantaggio per gli italiani, che sicuramente apprezzeranno chi indicherà questa strada.
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