Natale 2003

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Gorizia, 25 dicembre 2003

Vorremmo che la pace fosse un diritto per tutti gli esseri umani
In un Natale di guerra, ricordando i caduti
Il ritorno al multilateralismo è una salvaguardia per i nostri soldati


Per quanto cerchiamo di annullare la nostra coscienza con regali e luci sfarzose il problema rimane, siamo in guerra.
Essere in guerra implica avere un nemico ed un nemico può agire secondo le sue modalità. Nel conflitto Irakeno i soldati del nostro paese, anche se pieni di reale buona volontà per portare la pace, sono stati mandati in una azione priva dell’autorizzazione delle Nazioni Unite e questo purtroppo oltre ai problemi politici sollevati ha tolto ai nostri ragazzi la protezione di quell’avallo.
Ora è Natale e vorremmo personalmente che la Pace fosse un diritto per tutti gli esseri umani e questo è l’impegno con cui noi operiamo nel nostro vivere quotidiano. Così ricordando i nostri caduti vogliamo augurare a tutti un vero Natale di pace e d’amore universale.    

Renato Elia
Federico Vidic
Risponde Tino Bedin

La pericolosa situazione politica in cui il governo ha messo l'Italia in campo internazionale costituisce un rischio prima di tutto per le persone che a nome dell'Italia sono all'estero. I militari italiani in Iraq devono essere salvaguardati proprio riportando la politica estera italiana nel solco del multilateralismo, della equidistanza dalle parti in conflitto, della difesa delle parti più deboli. Questo non rende meno difficile il lavoro dei militari italiani, ma evita almeno che siano considerati dei nemici.

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28 dicembre 2003
di-326
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Tino Bedin