IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Saletto (Padova), 12 dicembre 2003 | ||||||||
Si finisce con la trasformazione radicale del paesaggio Viviamo come se non facessimo parte dell'ambiente La politica da sola non è in grado di cambiare la situazione |
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Che cosa succede quando l'uomo volontariamente ignora le «retroazioni» dei propri interventi sull'ambiente e sulla natura? Accade che cementifica, costruisce dighe e cambia i corsi d’acqua, immette in aria sostanze che modificano clima e microclima: si muove cioè nell'ambiente come non ne fosse parte. Salvo poi ricorrere a periodiche full immersion in mondi incontaminati, dove grazie al "bagno di natura" lava via tutto ciò che è complicato e avverte come estraneo.
| Lucio Pasotto
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| Risponde Tino Bedin
| È ancora fortemente prevalente nella nostra società l'idea di uno sviluppo che non valuta i costi non iscritti a bilancio. La trasformazione radicale, a volte irreparabile per generazioni, del paesaggio è unodi questi costi, che però bisognerà prima o poi pagare. La politica può aiutare ad accrescere la consapevolezza in questa materia, ma la prima scelta è culturale, per molti aspetti etica, è deve essere fatta dalla società nel suo insieme.
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24 dicembre 2003 di-324 |
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al senatore Tino Bedin |