Iraq e Italia

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

San Giorgio delle Pertiche (Padova), 1 dicembre 2003

Appello a tutte le parti in conflitto
Cessate il fuoco
La pace è l'unica cosa ragionevole da fare


Cari amici ricevo, condivido e trasmetto.
Cessate il fuoco.
I drammatici fatti che da tempo ormai si ripetono sempre più spesso, in Iraq, in Afganistan, più recentemente anche in Turchia, e la minaccia che questa spirale si allarghi a tutto il mondo spaventano noi come, immaginiamo, tutti voi.
Per questo abbiamo deciso di lanciare un appello per dire basta, per chiedere a tutte le "parti in causa" di cessare il fuoco, perché ci sembra giunto il momento di fermarsi a riflettere, e vorremmo che tutti lo facessero, tutti coloro che usano le armi: siano esse bombe sganciate dagli aerei o autobombe lanciate contro edifici. Per una volta vorremmo che le parole sostituissero i proiettili, che venissero prese in considerazione come strumento di dialogo.
Insieme con noi, lo promuovo Noam Chomsky, Ignacio Ramonet, Hans van Sponeck, Rigoberta Menchu, Oscar Luigi Scalfaro, Riccardo Muti, Ermanno Olmi e molte altre persone che ritengono indispensabile un ritorno alla ragione e all'umanità.
Chiediamo a tutti voi di aderire, sottoscrivendo l'appello "Cessate il fuoco" sul sito www.emergency.it.
Vi chiediamo anche di far conoscere a quante più persone possibile l'esistenza di questo appello, e di invitarle a firmarlo, facendo girare questa news o - meglio ancora - utilizzando il form sul sito.
Su Peace Reporter (www.peacereporter.net) troverete l'appello in diverse lingue, quindi potrete invitare all'adesione anche i vostri amici all'estero. Peace Reporter pubblicherà inoltre approfondimenti, news e interventi sui temi proposti nell'appello.
Un'ultima cosa: se qualcuno ha riposto la bandiera arcobaleno o lo straccio di pace, e' importante tirarli fuori, adesso.    

Marco Filippi
Risponde Tino Bedin

Condivido lo spirito con cui Marco Filiuppi ha contribuito a diffondere questo appello. La pace è l'unica cosa ragionevole che ci resta da fare, visto che le armi non hanno prodotto né sicurezza né libertà.

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20 dicembre 2003
di-319
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