Iraq e Italia

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Sandrigo (Vicenza), 24 novembre 2003

Chiede conto delle scelte dei parlamentari
Resto contraria alla guerra all'Iraq
Ora in popolo iracheno è dentro una tragedia cui non possiamo sottrarci


Egregio senatore, come Lei sa, le crescenti minacce di guerra contro l'Iraq preoccupano non poco milioni di italiani che ci chiedono di fare ogni sforzo per scongiurare questa terribile prospettiva. I sondaggi sinora condotti in Italia ed in altri Pesi europei da differenti istituti riferiscono che la stragrande maggioranza dei cittadini esprimono una netta contrarietà alla guerra.
Credo sia importante e urgente che questa contrarietà venga rappresentata dal Parlamento con atti istituzionali tali da collocare chiaramente il nostro paese contro questa guerra, in modo da influire sulle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e contribuire quindi ad evitare il conflitto.
Mi rivolgo a Lei che ha ricevuto il mandato dalla mia circoscrizione elettorale di rappresentarmi nelle istituzioni come parlamentare della Repubblica per conoscere le sue opinioni e, soprattutto, le Sue iniziative in merito. In particolare Le vorrei porre le seguenti domande:
1. Quali iniziative ha assunto o intende assumere per prevenire questa catastrofe?
2. È favorevole o contrario alla guerra contro l'Iraq?
3. È favorevole o contrario al coinvolgimento dell'Italia nella guerra contro l'Iraq, anche attraverso un coinvolgimento indiretto (concessione delle basi e dello spazio aereo)?
La ringrazio sin d'ora per le risposte che mi vorrà inviare quanto prima. Ritengo importante che tutti i cittadini conoscano senza alcuna deformazione le sue iniziative e prese di posizione su un tema così grave e delicato per il nostro futuro.
Con l'occasione Le invio i miei migliori auguri di buon anno e di buon lavoro per costruire la pace.
   

Maria Rosaria Baldin
Risponde Tino Bedin

Gentile signora Baldin, il contenuto della sua lettera è datato, ma non lo è lo spirito. Capisco che volendo manifestare la sua attuale preoccupazione lei si sia servita di uno degli strumenti di dialogo con i parlamentare che sul tema della guerra in Iraq lei ha trovato in internet.
Io sono stato a suo tempo contrario alla guerra in Iraq ed in Senato ho votato contro sia al mandato al governo ad inviare una cosiddetta missione umanitaria, sia al decreto che ha finanziato la missione chiaramente militare.
La tragedia di Nassiriya ha reso evidenti i rischi della presenza italiana, ma anche il carattere della missione che il governo (neppure la maggioranza parlamentare) ha affidato al contingente italiano.
Non ho cambiato idea rispetto ad allora: resto contrario ad ogni intervento unilaterale degli Usa e dei loro alleati; resto contrario alla partecipazione dell'Italia ad ogni fase di questa guerra.
So però che adesso le condizioni dell'Iraq non sono quelle dell'anteguerra: lo vediamo ogni giorno in tv, specialmente non alle tv italiane ma a quelle europee. Il popolo iracheno è dentro una tragedia, estesa almeno quanto quella in cui la dittatura sanguinaria di Saddam l'aveva ridotto. Questo non può lasciarci indifferenti ed una risposta va data.

    Partecipa al dialogo su questo argomento

25 novembre 2003
di-312
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin