Onorevoli Deputati e Senatori padovani, la drammatica situazione delle Officine meccaniche Stanga di Padova sta evolvendo in modo negativo per due ordini di ragioni.
1. Dopo lunghi mesi (per non dire anni) di mobilitazione, di iniziative e scioperi tutti tesi ad impedire la chiusura dello stabilimento padovano di Firema Trasporti SpA che prevede il licenziamento di tutti i lavoratori, ancora non arriva una risposta positiva né dalle istituzioni interessate al problema (Comune, Provincia, Regione, Governo Nazionale), né dalla parte imprenditoriale.
I quindici giorni di tempo chiesti dal Governo scadono domani, e al termine della prossima settimana, scadono altresì i primi 45 giorni della procedura di mobilità.
Intanto in fabbrica l'amarezza dei lavoratori cresce di fronte al fatto chela proprietà FIREMA sta letteralmente svuotando di qualsiasi lavoro i capannoni, di fatto ha creato il deserto, in tali condizioni è difficile resistere, è colpita la dignità e l'identità dei lavoratori ed il valore del lavoro. La feroce regia messa in campo dalla nuova proprietà Firema può raggiungere il suo obiettivo seminando in questo modo demoralizzazione e sconforto, sentimenti questi difficili da governare e rimuovere e che producono alla fine l'abbandono della fabbrica.
2. In questi ultimi 10 giorni altri due lavoratori delle OMS sono deceduti per tumore derivante dall'amianto, e altri quattro versano in gravi condizioni per la stessa causa. La lista dei lavoratori deceduti (oltre 80) e di quelli malati (oltre 150) si allunga spaventosamente. Ormai ogni settimana, i medici scoprono nuovi casi e prevedono che fino al 2010 purtroppo sarà uno stillicidio inarrestabile.
Potete immaginare lo stato d'animo dei lavoratori: di fronte al fatto che l'art. 47 del capo 3° del maxi-decreto di accompagnamento alla Finanziaria annulla gli atti in indirizzo (peraltro recepiti in legge l'anno scorso dall'attuale Governo) che consentivano i benefici previdenziali.
I lavoratori delle OMS di Padova si trovano pertanto colpiti dalla perdita del lavoro, dalla scomparsa dei loro compagni di lavoro, dalla cancellazione degli atti di indirizzo, nonché delle sentenze del tribunale a loro favorevoli per il riconoscimento dei benefici previdenziali.
La situazione è davvero insopportabile, siamo oltre il dramma, il clima è da tragedia e l'equilibrio psico-fisico delle persone si sta spezzando.
Per queste ragioni rivolgiamo a voi tutti un accorato appello:
- Intervenite subito sul Governo affinché riconvochi entro la prossima settimana il tavolo a Palazzo Chigi per risolvere positivamente il problema del lavoro, delle commesse e del futuro dello stabilimento padovano.
- Intervenite subito sul Governo perché cancelli quel disgraziatissimo art.47 dal maxi-decreto e istituisca piuttosto un servizio di sorveglianza sanitaria gratuita per tutti gli esposti amianto.
La vita, pur faticosa, di migliaia di lavoratori e dei loro famigliari non può tramutarsi in disperazione. Non c'è ragion di stato che tenga di fronte a simili situazioni, confidiamo per questo che una vostra azione corale di maggioranza ed opposizione, magari allargata a tutti i parlamentari veneti, possa sortire gli effetti positivi che ci attendiamo.
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Luciano Gallo Fim, Fiom, Uilm Padova e Veneto
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Risponde Tino Bedin
Sulla questione dell'amianto ho presentato l'emendamento soppressivo dell'articolo del maxidecreto. In commissione la maggioranza ha tenuto duro sul testo del governo, ma si è riservata di cambiare il testo nell'Aula del Senato. Insisteremo e vedremo. Per il destino dello stabilimento padovano è la settimana decisiva: ci sono stati impegni di chi ha - attraverso il governo - potere di intervenire sugli azionisti. Lo deve fare ora, oppure si dimostrerà che erano solo parole.
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