Cari amici,
nei prossimi giorni le famiglie italiane riceveranno la lettera firmata
dal Presidente del Consiglio che ci spiegherà le ragioni ed
i particolari del suo altruistico agire, tutto ciò che riguarda la
splendida
finanziaria
appena varata e la prossima riforma delle pensioni. Oltre 18 milioni di
capi
famiglia
riceveranno la lettera per una spesa che superera i 7 milioni di euro,
a carico del ministero del Tesoro e quindi di tutti noi contribuenti.
Penso che le ragioni di questa lettera siano ben altre.
In vista della mobilitazione dei lavoratori del 24 ottobre, delle
elezioni
europee
e amministrative della primavera 2004 e visti i sondaggi che lo indicano
in
notevole calo,
il premier intende continuare nella sua operazione tutta politica e
mediatica di recupero-voti,
iniziata con il vergognoso comunicato a reti unificate delle scorse
settimane. Insomma è
l'ennesimo gesto inconsulto che questo governo si accinge a compiere,
spendendo quattrini di tutti.
Quello che noi potremmo fare per dissentire è respingere al mittente la
lettera che riceveremo.
Respingendola nel momento in cui il postino la consegna o portandola
successivamente all'ufficio
postale. Sarà sufficiente barrare con due righe in diagonale l'indirizzo
del
destinatario (voi)
e scrivere RESPINTO AL MITTENTE. Un'iniziativa civile per
esprimere il nostro dissenso.
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p. c.
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Risponde Tino Bedin
Aggiungo un'informazione tecnica: la restituzione al mittente non ci costa niente. Se sacchi di posta di ritorno verranno scaricati a Palazzo Chigi, il capo del governo non solo avrà molto da... leggere, ma si renderà conto che non incanta più nessuno e che sono pochi quelli che considerano la lua lettera un atto di attenzione verso i cittadini e non - come invece è - una propaganda a spese di tutti. Anche i cittadini che non faranno il gesto di respingere la lettera la prenderanno infatti per quello che vale: un'offerta commerciale di un governo che ha svenduto quello che aveva e che adesso pretende che siano i cittadini, attraverso la riduzione dello stato sociale, a pagare i debiti.
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