Rotatorie a Padova

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 31 agosto 2003

Eccessivo ricorso a Padova alla nuova viabilità degli incroci
Due rotatorie diventano una gimkana
Si copiano le soluzioni "alla francese" senza averne gli spazi


Per 20 anni non abbiamo voluto dar retta agli amici d’oltralpe che ci consigliavano di sostituire qualche semaforo con una bella rotatoria, ma tre mesi fa l’Uomo Forte di Arcore ha detto che le rotatorie s’hanno da fare, la Donna Forte di Padova l’ha preso in parola e, abituata alle maratone notturne, ci ha piazzato rotatorie dappertutto, senza un minimo di discernimento.
Il principio fondamentale di una rotatoria è che deve essere sempre liberabile da chi la sta occupando. Perciò è una bestemmia mettere due rotatorie in rapida successione, perché per accedere alla seconda bisogna fermarsi, ma per non intasare la prima non bisogna assolutamente fermarsi; il risultato è garantito sotto forma di un ingorgo micidiale e inestricabile.
Un bell’esempio si ha davanti alla chiesa della Sacra Famiglia, dove due rotatorie in rapida successione stanno già creando un gran casino con la gente in ferie. Con l’apertura delle scuole e una minaccia di pioggerellina bisognerà usare le gru per togliere le auto ad una ad una, cominciando dal Prato della Valle, dal Bassanello e da corso Milano... Gli sciagurati di riviera Paleocapa e di Sacra Famiglia dormiranno in auto in attesa che le gru si accorgano anche di loro. In compenso i carrozzieri, già euforici per la recente grandinata, andranno letteralmente in orgasmo.
La soluzione? Una rotatoria, una sola. Fatta ad ellisse (la fusione di due cerchi) o, più precisamente, a banana. Oppure tornare ai due vecchi e fastidiosi semafori, le cui code peggiori duravano al massimo una decina di minuti.
Non sono urbanista né architetto né ingegnere e neanche geometra, faccio il medico (e mi vien da dire che certe rotatorie non le ha mica ordinate il dottore...) ma soprattutto sono un cittadino che non ama amministratori dall’obbedienza pronta, assoluta e cieca, ma tanto cieca.
   

Leopoldo Salmaso

Risponde Tino Bedin

Bisogna anche saper copiare, come... a scuola; altrimenti il compito riesce ancora peggio. È quello che sta succedendo non solo a Padova ma in molti altri comuni, dove si copia la soluzione "alla francese" senza disporre degli spazi che le rotatorie richiedono, con la conseguenza che esse diventano il loro di esercitazione degli spavaldi e dei furbi.

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8 settembre 2003
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