Scuola

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 21 giugno 2003

Questo prevede la ristrettezza di mezzi nella scuola
Non terrò mia figlia a casa
quando mancherà l'insegnante

La propaganda della Destra smascherata dalla concretezza dell'esperienza


Giovedì scorso sono stato alla riunione dei genitori che hanno iscritto i propri figli alla prima del liceo scientifico Curiel. Tra le altre informazioni che ci hanno dato, c'è stata anche la comunicazione che per effetto dell'ultima legge finanziaria i professori dovranno fare tutti indistintamente 18 ore settimanali. Fino all'anno scorso c'erano alcuni che ne facevano 17 o 18, non per loro scelta ma perchè la loro cattedra prevedeva quel carico. Il risultato della finanziaria è che le scuole dovranno fare delle acrobazie per programmare i corsi e che comunque i ragazzi si troveranno ad avere un'insegnante in prima, un altro in seconda, un terzo (o quello della prima) in terza e così via.
Cioè si privilegia la legge di far fare a tutti 18 ore anche a scapito della continuità didattica e dei ragazzi. La conseguenza migliore comunque è che, per evitare " a tutti costi" di affidare supplenze per contenere i costi, in caso di assenza di un insegnante, se la scuola non potesse sopperire con altri insegnanti di ruolo, i ragazzi verranno lasciati a casa. Cioè il giorno prima verrà comunicato alle famiglie di tenerli a casa per mancanza di insegnante.
Mi pare una soluzione altamente diseducativa per i ragazzi e ritengo sarebbe necessario evidenziare gli effetti di queste leggi emanante dal governo, anche perchè sono fatti di immediato impatto sulle famiglie.
Comunque, se mi capiterà di ricevere la comunicazione di tenere a casa la figlia, mi presenterò io al preside (che non ha nessuna colpa) perchè mi sembra che ci siano gli estremi di "interruzione di pubblico servizio". Se sarà di lunedì o venerdì, mi auguro di essere accompagnato da qualche parlamentare dell'Ulivo!
   

Alberto Vernizzi

Risponde Tino Bedin

Come sempre l'esperienza diretta si incarica di dimostrare chi fa propaganda. Sulla scuola Berlusconi per primo e la Moratti alla pari hanno finora fatto propaganda ed ideologia: la riforma della scuola è senza un centesimo di euro; nell'attesa si sono tagliati gli stanziamenti alla scuola che c'è. I dirigenti scolastici devono applicare norme che impoveriscono l'offerta formativa dei loro istituti. Così di inglese, internet ed impresa, che la Destra aveva promesso alle elezioni, rischia di rimanere solo l'ultima "i", ridotta però a luogo in cui i ragazzi dovranno anzitempo andare a lavorare.

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21 giugno 2003
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