Cari Robotanti (e altri amici "politici" a cui invio questa rapida comunicazione),
la Tecnologia nelle sue componenti culturali, malgrado battaglie che abbiamo fatte assieme e in molti, segna ora una linea inqualificabile di arretramento.
Il governo Berlusconi che aveva promesso Informatica e Impresa (per noi significava tecnologia digitale avanzata e non banale smanettamento, assieme ad attenzione alle Tecnologie Trasformative; con una forte propensione alle ecotenologie e tecncologie della sostenibilità) ha tradotto tutto in un bluff:
- alla scuola primaria un po' di smanettamento,
- alla secondaria di primo grado 33 ore di tecnologia rilevata in aree disciplinari che non compete loro: matematica e scienze.
Ossia siamo entrati in una ipotesi culturale di marginalità e di incompetenza, malgrado si appartenga ad una società tecnologicamente significativa. Un arretramento culturale con prevedibili conseguenze gravi per il futuro del paese. Prevale la logica tagliainvestimenti del cortovedente Tremonti.
Invito tutti gli amici dell'area tecnologica a mobilitarsi, a trovare deputati e senatori (soprattutto delle commissioni scuola e cultura e non solo) a unirsi per condurre insieme una campagna di promozione culturale (biodigitale) e nazionale che collochi il nostro paese sulla linea avanzata e della partecipazione responsabile.
I tempi sono stretti, da questo momento dobbiamo costruire una rete che attivi una grande comunicazione digitale nazionale, a sostegno di un impegno culturale che garantisca le nuove generazioni. Il paese sicuramente presenta all'orizzonte problemi di peso specifico maggiore, ma la questione qui sollevata non è lontana dalle priorità civile.
PS. Mantengo i commenti immediatamente allegati degli amici dell'ANIAT, perché nella loro freschezza sottolineano il limpido sbigottimento di una associazione nazionale, senza ricorrere a sofisticate analisi politico-culturali. Anche su questo versante occorre squillare la sveglia.
Commento degli amici dell'Aniat
Torino 29 maggio 2003
Cari amici, siamo rimasti di stucco, sconcertati, allibiti, di... (l'espressione non fa parte del nostro costume) nel leggere i nuovi piani di studio dell'Ufficio Legislativo che vi alleghiamo accompagnati dal decreto.
Apriamo i documenti con Outlook Espress, utilizzando la barra di scorrimento di questo computer, e scopriamo che nella scuola elementare la nostra disciplina si denomina Tecnologia e Informatica, mentre nella scuola media soltanto Tecnologia, abbinata a scienze e matematica.
Per questo strano accoppiamento matematico-scientifico - tecnologico sono previste: matematica 127 ore annue; scienze e tecnologia 118 annue di cui solo 33 alla tecnologia. Insomma la barra di scorrimento ci fa capire che tecnologia si riduce ad 1 ora settimanale. Comprendiamo inoltre che la riduzione delle attuali 30 ore a 27 settimanali la pagano tecnologia (2 ore) e parzialmente musica, artistica e scienze motoria con 54 ore annue.
Insomma stiamo lavorando, producendo, ricercando, elaborando, pubblicando, ecc. per che cosa?
E' una vergogna, è uno scandalo, è una... Saluti amari
Cesare
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Gabriele Righetto
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Risponde Tino Bedin
Ogni volta che si apre il... libro di scuola del governo della Destra vi si leggono solo riduzione di servizi, tagli al personale. Come se la formazione fosse uno spreco e non un investimento. Così tra l'altro si abbassa il livello generale della scuola pubblica, proprio nel momento in cui la stessa Destra vuole mettere l'istruzione sul mercato: forse non è solo una questione di tagli; forse è una scelta ideologica di cui Tremonti si fa convinto strumento.
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