Finalmente.
Hanno vinto.
L'Irak è liberato.
Finalmente.
Il tiranno, costruttore di sangue ed infamie,
finalmente è crollato,
assieme ai suoi simulacri.
Finalmente.
Finalmente hanno liberato
tutte le tendenze più brutali,
hanno liberato il volto non festivo.
Finalmente.
Siamo nudi nella nostra crudezza.
Tutti.
Finalmente.
È giunto l'aspettato tramonto e desiderato.
Certo non l'alba che attendemmo.
Finalmente.
Vincerà la pace?
(si possono fare ancora domande
o l'impero vittorioso le ha evase tutte?)
Aboliremo i terroristici punti interrogativi.
Sono pleonastici.
Talora si libera una tana
ed essa o resta abissalmente vuota,
abitata di silenzio
o l'invadono parassiti
e frequentatori non desiderosi di una casa.
Infestanti.
Incistato s'è, al momento, un dominio.
Un dominio ha scacciato
un precedente sanguinario dominio.
Male scaccia male.
Una svolta la storia l'ha fatta.
Bene, tanto la storia non ha una direzione.
Gliela si suggerirà.
Con le buone o non.
I semi del bene sembra
non trovino terra per i solchi aperti.
Ma sono tenaci.
E fremono anche nei tempi aridi e senza orizzonte.
Ce li porteremo dietro.
Nomadi.
Sbocceranno in altre terre, in altre primavere.
E il colore della pelle sarà fantasioso.
E avremo padri e madri diversi.
L'impero sfilaccia i suoi lugubri sogni.
E si alluviona. Si autoubriaca.
Da altri rivoli, con altre mappe,
lenti, pazienti, immaginari
s'affacciano i nomadi di una vita altra,
in un brandello di Pianeta.
Non si vincono le menti
impicchettando stormi di bandiere
frementi e garrenti
di pale d'elicottero e ali d'acciaio.
L'altra faccia, la poliedrica,
progetta una Terra Riconciliata
che si inventa Famiglia Larga.
Che non insiste sulle logore regole
Che impongono agli altri
Arcaiche onirìe ed incubi.
Lo vogliate o no
é stata vinta l'inerzia.
Tutti da ora penseranno diverso
Vincitori e desiderosi di vittorie diverse.
La Terra è una culla troppo stretta,
anche per un impero dilagante.
Nuove prefigurazioni gattonano
discese dalla culla.
Rigenerare il modo di essere Planetari.
I vizi degli abitanti di contrada
possono anche solo dilatarsi,
enfiarsi di spazi insediativi
senza nomadare Mente e Anima.
Diventare Planetari
non è procurarsi un appartamento più grande.
E' sentirsi maturi sulla spiaggia
del mare stellare:
gustare il senso sapiente
di un nuovo finito.
Usare l'invalicato.
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Gabriele Righetto
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Risponde Tino Bedin
Grazie.
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