Guerra di Iraq

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

San Daniele del Friuli (Udine), 17 aprile 2003

Meglio fidarsi degli Stati Uniti che dell'Onu
In Iraq è stato abbattuto il Muro della Tirannia
Ma è rischioso affidarsi ad una sola superpotenza, che si sceglie obiettivi ed alleati


Per quanto riguarda la situazione a Bagdad, beh è ovvio che ci sono molti altri problemi: la democrazia che manca da trent'anni (e forse non c'è mai stata) non si inventa in pochi giorni, però un primo passo è stato fatto e questo, a mio modesto parere è stato molto positivo. Non si ricorda forse la situazione in Italia dopo la caduta di Mussolini?
Magdi Allan su Repubblica (che non è un giornale filoamericano) ha scritto che il 9 aprile è stata una data fondamentale per il Medio oriente paragonabile alla caduta del Muro di Berlino per L'Europa da cui forse potrà nascere democrazia per il resto del Medio Oriente. Hanno abbattuto gli Iracheni con il sostegno degli angloamericani il Muro di Tirannia che assedia i popoli arabi. Il leader politico in Iran ha già proposto di riattivare le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti dopo 23 anni, mentre Tony Blair e Bush si sono presi l'impegno di risolvere la questione palestinese e Sharon sarà costretto a cedere qualcosa sull'altare dell'alleanza strategica cogli Usa (sempre che Arafat permetta al nuovo leader riformista palestinese di lavorare).
 Ho letto con estremo disgusto le dichiarazioni di alcuni importanti esponenti del centro sinistra alla caduta di Saddam.
D'Alema: quali le garanzie ora di autogoverno e di effetiva democrazia (ragazzi un pò di pazienza è appena caduta una dittatura terribile). Cossuta: non sarò io a celebrare la vittoria degli imperialisti anglo-americani.
Castagnetti: continuo a dire che era una guerra sbagliata e si potevano evitare tante morti civili.
In realtà le morti civili son state relativamente poche, molte meno di quelle causate da Saddam in tanti anni ma anche solo in poche settimane se contiamo gli oppositori politici torturati o fatti sparire come ci ricorda il rapporto di Nessuno tocchi Caino. La guerra è durata meno di quella del Kuwait e di quella del Kosovo e ha fatto meno morti civili.
Ciascuno è libero di mantenere le proprie opinioni (ci mancherebbe) ma la sinistra se non è per la gioia della libertà che altro può essere ? E nel giorno in cui cade il tiranno, almeno in quel giorno soltanto, non si deve essere felici: felici e basta?
La verità è che siamo un paese provinciale (per questo ammiro la Gran Bretagna in cui un Tony Blair, laburista, ha avuto il coraggio di metter in gioco la sua credibilità politica anche contro l'opinione pubblica) in cui si hanno certe posizioni solo per tornaconto politico. Son convinto che a molti pacifisti (non tutti ben s'intende) della pace non gliene frega niente pur di dar contro agli Stati uniti d'America (che ne pensa di un Cofferati o Berlinguer che ti dice speriamo che la guerra duri a lungo e gli americani pagano le loro velleità imperialiste?).
Quanto poi al ruolo dell'Onu per il dopoguerra mi fido più degli angloamericani che di un'organizzazione che non è riuscita a far rispettare 10 anni di risoluzioni a Saddam o le molte al governo Sharon. E poi le criminali omissioni di intervento (basta citare Ruanda e Sebrenica). Anche nel Kosovo e nella ex-Jugoslavia la situazione non è delle migliori anche dopo l'omicidio del premier serbo.
  Quando poi si parla di unilateralismo statunitense per questa guerra vorrei ricordare che oltre agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna c'erano l'Olanda, Danimarca, Spagna, Polonia, Australia, Giappone e che la Germania ha inviato una flotta con compiti di pattugliamento. Si parla poi di illeggitimità di questa guerra, posso essere d'accordo ma bisogna essere coerenti:  allora quella del Kosovo? Lì si attaccò, senza l'assenso dell'Onu un paese sovrano (quelo che restava della federazione jugoslava) per problemi interni ad esso (il Kosovo ne fa ancora parte). Sono d'accordo che la sovranità degli stati dovrebbe decadere in casi di genocidio di una minoranza, ma allora forse dovremo attaccare la Turchia (curdi), la federazione Russa (ceceni), la Cina (Tibet), il Messico (Chiapas)? Poi da punto di vista etico lì ci furono solamante bombardamenti dall'alto (si ricorda del treno di profughi che scappava, centrato da un missile con oltre 400 morti?).
  P.s.: L'ulivo per sopravvivere, secondo me,  deve fare a meno di comunisti italiani, verdi, rifondazione e correntone ds e diventare un partito riformista.
   

Davide Martini
un elettore di sinistra deluso

Risponde Tino Bedin

Caro Martini, faccio fatica a seguirla in alcuni ragionamenti. Ad esempio, la lista conclusiva di paesi inadempienti sul piano dei diritti, diventerà accettabile se l'attacco lo sferrassero gli Usa? Il multilateralismo ha garantito nella seconda metà del secolo scorso la pace dentro la quale è cresciuta l'Unione Europea. Non ha assicurato la pace generale, ma ha evitato catastrofi planetarie. Proprio il multilateralismo ha fatto progredire la dottrina giuridica mondiale, introducendovi il concetto di "ingerenza umanitaria", che è stato proposto da Giovanni Paolo II per la ex Jugoslavia, e che è stato applicato in Kosovo.
Io vedo molti rischi ad affidarsi ad una sola superpotenza che sceglie gli obiettivi e si sceglie anche gli alleati, in modo da non dover discutere.

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19 aprile 2003
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