IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Vigonza (Padova), 9 febbraio 2003 | ||||||||
Le scelte di Berlusconi nella guerra all'Iraq Un comitato d'affari delle nazioni al posto dell'identità europea Uno dei più gravi "effetti collaterali" di un conflitto |
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Passo dopo passo stiamo per entrare in una guerra contro ignoti dagli incerti esiti e dalle dubbie motivazioni, ma nessuno sembra essere in grado di poterla fermare: né il buon senso, né la protesta, né tanto meno il Governo italiano con la sua politica estera fideisticamente pro-Stati Uniti (chissà che il nostro presidente/imprenditore non speri in qualche buon affare) e troppo concentrato sulle vicende interne e personali del proprio capo per avere una chiara visione di ciò che è bene per il nostro Paese.
| Cipriano Mazzola
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| Risponde Tino Bedin |
Effettivamente uno degli "effetti collaterali" della guerra contro ignoti che gli Usa preparano sarà la destabilizzazione del progetto europeo di crescita solidale e di cooperazione internazionale. Per le conseguenze che l'indebolimento dell'Unione Europea avrebbe non solo per noi suoi cittadini ma per tutto il pianeta questa dovrebbe essere una delle principali ragioni dell'opposizione alla guerra.
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9 febbraio 2003 di-188 |
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al senatore Tino Bedin |