Governo e guerra

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 3 febbraio 2003

Anche se le voci contro la guerra vengono assolutamente ignorate
Le bandiere della pace sono già un voto popolare
Si è verificata una delle condizioni che sconsigliavano l'invio degli alpini in Afghanistan


Egregio senatore Bedin, la ringrazio per il contributo che continua a dare al dibattito democratico in parlamento e per l'informazione puntuale, che ci permette di sentire ancora una comunicazione trasparente. Una comunicazione di idee ricche di quella gratuità tanto cara al nostro mondo del volontariato.
Ho molto apprezzato il suo intervento sulla politica estera con cui ha ribadito, come altre volte ha già fatto, le "nostre" idee nell'Aula del Senato.
Io condivido pienamente quanto da lei esposto, anzi sono molto preoccupato dal modo di gestire che ha questo "premier"...
In realtà non si parla di nulla, e si tende a raccontare tutto a mo' di spot pubblicitario. Le decisioni si prendono saltando "alla chetichella" il Parlamento che fa solo perdere tempo e che comunque non è necessario consultare (forse anche per non mettere in crisi la stessa maggioranza).
Non ultima la notizia del giorno (oggi 3 febbraio) in cui i telegiornali spingono, con l'aiuto del ministro Martino, a considerare l'intervento del nostro esercito in Afganistan un intervento di guerra in appoggio agli Stati Uniti. Sbaglio o l'intervento in Afganistan è sotto il controllo delle Nazioni Unite? Incredibile...
Ma ci sono anche altre cosettine che mi preoccupano.
Di fronte ad una guerra che sembra ormai pioverci addosso come un qualcosa di segnato dal destino, le tantissime voci di dissenso vengono assolutamente ignorate. Famiglia Cristiana per la sua chiara linea editoriale è diventata un settimanale catto-comunista. Per fortuna che i Paolini stanno in piedi da soli, senza Mondadori e Mediaset, senza la RaiI e senza la Compagnia delle Opere. Se così non fosse quanto durerebbe ancora Famiglia Cristiana?
Questo mi permette di dire anche che sono molto preoccupato per come si sta muovendo la Chiesa Cattolica di fronte a questi avvenimenti. Guai a dire qualcosa di troppo ai "cattolici-crociati" che ci governano!! Che ne sarebbe di quelle poche lire che ci hanno promesso per la scuola cattolica, che ne sarebbe delle promesse sui valori della famiglia e della morale? Ed ecco che ci siamo venduti l'anima per qualche spicciolo!!!
A Camposampiero la Parrocchia ospita questa settimana mons. Bettazzi... una voce forte!... speriamo bene!
È certo che bisogna avere speranza. Nessuno parla infatti delle migliaia di bandiere con l'arcobaleno della Pace che sventolano in tutta Italia. Sono fortunatamente la testimonianza silenziosa che i valori autentici non muoiono. Eppure nessuno ne parla... Oggi forse qualcosa verrà fuori grazie alla polemica di un assessore regionale che ha pensato bene di spulciare nelle carte come sia scritto quali bandiere devono essere esposte dalle scuole. Poco male... Io penso che comunque queste bandiere sono proprio tante... Troppe perchè anche questo governo così sicuro della sua maggioranza possa permettersi il lusso di ignorarle!! Certo, potrebbe essere una moda, ed è anche simpatica questa nota di colore... E poi chissà dopo quella della PACE potremmo esporre la bandiera della Ferrari o della nostra squadra di calcio. Ma esporre questa bandiera è un gesto che costa. Per bene che ti vada potresti essere confuso con i "no-global"!! In Italia allora devono essere tanti i "no-global"...
Questa volta Zanotelli, Albino Bizzotto e gli altri l'hanno fatta grossa! Hanno silenziosamente stravolto il mondo dei sondaggi con un sondaggio permanente ed inconfutabile: gli italiani amano la pace e vogliono fermamente la solidarietà dentro e fuori dal nostro paese!

Pino Marconato

Risponde Tino Bedin

Intanto una precisazione. La missione "Libertà duratura" in Afghanistan è a guida americana, anche se ha l'assenso dell'Onu. Invece è a guida delle Nazioni Unite la missione "Isaf", che è successiva ed è un'azione di sostegno alle istituzioni. La differenza è fondamentale. Una delle ragioni per cui ho votato contro l'invio degli alpini in Afghanistan era proprio questa: avremmo affidato le nostre truppe al comando americano. In quella occasione ho sostenuto che sarebbe stato più giusto collaborare con l'Afghanistan inviando soldati per l'operazione Isaf. L'evoluzione della missione mi sta dando ragione. Spero che serva per il futuro.
La seconda osservazione riguarda la Chiesa: devo confessare che era molto tempo che nel servizio politico non mi sentivo così vicina la mia Chiesa che è in Italia; "Famiglia Cristiana" addirittura ad indicare la strada, ma anche la marcia promossa dalla Chiesa padovana all'inizio di gennaio e conclusa dall'arcivescovo in cattedrale a farci camminare in squadra e le bandiere che sventolano sono distribuite da molti parroci. La pace è una questione dirimente: credo che sia destinata a far mutare anche altri atteggiamenti.

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4 febbraio 2003
di-186
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Tino Bedin