Pace e Iraq

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Preganziol (Treviso), 31 gennaio 2003

Gli spazi di manovra per la pace sembrano ridotti
L'Europa sarà appiattita all'economia Usa?
La scelta di Berlusconi è una rottura dello storico ruolo dell'Italia


Caro Senatore, è piacevole sentirsi in accordo con autorevoli pareri quale i suoi, come espresso nel testo del suo intervento in Senato sulla politica estera (piacevole perchè mi fa sentire meno isolato).
Purtroppo la successiva "fuga in avanti" del nostro presidente del Consiglio con la firma del documento degli Otto Paesi e la visita a Londra e Washington supera ampiamente i precedenti "distinguo" e ci pone dinnanzi al fatto compiuto. Quanto spazio di manovra rimane?
La guerra si voleva e la guerra si avrà, temo, con l'Europa appiattita sotto i voleri della politica (economia?) statunitense. Mi auguro soltanto, a questo punto, che non si volga l'opinione pubblica italiana all'odio verso l'Irak con la forza di atti violenti...

Pino Scaffidi

Risponde Tino Bedin

La scelta di Berlusconi di mettere nero su bianco la divisione europea sulla politica internazionale è una rottura con lo storico ruolo dell'Italia in Europa. La tecnica di precostituire il fatto compiuto per poi trattare - come hanno fatto gli otto firmatari del documento pro-Bush - non funziana in Europa, che si è costruita con il consenso. Sul piano politico, questa rottura toglie spazio internazionale all'Europa nella costruzione della pace. Ma è anche un danno per l'economia europea, che ha bisogno di competere anche con gli Usa per crescere e svilupparsi, non di soggiacere alle scelte americane.

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1 febbraio 2003
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