Caro senatore, qualche commento "autocontingentato" al tuo intervento in Senato sulla concessioni delle base italiane agli Stati Uniti e sulla situazione internaionale.
- Cermis e bombe a grappolo nell'Adriatico... l'opinione pubblica ha forse dimenticato cosa significa avere dei cowboy che scorazzano con un F-15?
- Non avevo considerato fino ad ora Gibilterra come un avamposto degli inglesi (e se non potevano passare di la?). Forse gli Spagnoli non hanno tutti i torti...
- Rapporti tra governo e USA: qualcuno dovrà pure pagare i debiti "di riconoscenza"; secondo te il governo americano è stato buono buono durante la campagna elettorale (una qualsiasi degli ultimi 60 anni...)? Mike Bongiorno è solo un esempio...
- Un'ultima curiosità: umanamente parlando, che sensazione dà leggere cose sensatissime che dovrebbero essere chiare per tutti, avendo di fronte un branco di "schiacciabottoni" o peggio un sacco di sedie vuote?
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Mario Menorello
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Risponde Tino Bedin
Solo l'ultima è una domanda e ad essa rispondo. Non considero nessuno dei miei colleghi degli "schiacciabottoni": credo che ci siano regole e modi di comportamento all'interno dei gruppi parlamentari che richiedono rispetto. Piuttosto sono amareggiato dalle assenze. Il 29 gennaio era la prima volta che Frattini parlava al Senato come ministro degli Esteri; la situazione internazionale (Iraq, Europa) è carica di interrogativi: c'era dunque da capire almeno quello che sta facendo il governo. Ebbene nell'Aula del Senato i senatori dell'Ulivo erano almeno il doppio dei senatori della Destra: l'ho considerato un gesto irrispettoso verso gli italiani e anche verso Frattini. L'ho considerato soprattutto un gesto grave: una politica condivisa in materia internazionale si realizza se ci si ascolta e soprattutto se il Parlamento ha un ruolo centrale; se la maggioranza lascia che se la vedano governo ed opposizione, l'Italia non avrà una politica estera condivisa.
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