Legge 185

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Roma, 22 gennaio 2003

Appello delle missionarie e dei missionari italiani
Con il commercio delle armi i poveri del Sud del mondo
diventeranno ancora più poveri

I senatori riconosceranno la cittadinanza anche a chi non li vota?


Onorevoli Senatori e Senatrici della Repubblica Italiana, noi missionari e missionarie italiane che lavoriamo nel Sud del mondo siamo diretti testimoni della devastazioni che guerre e armi infliggono a queste popolazioni già impoverite dallo sfruttamento, dalle malattie e da un debito estero insostenibile.
Purtroppo, nei paesi dove lavoriamo, continuiamo a vedere armi leggere e pesanti, e per molto tempo abbiamo visto anche tantissime mine, fabbricate in Italia. Spesso sono armi e mine vendute al Sud del Mondo attraverso canali criminali e illegali, ma spesso anche attraverso canali legali.
La legge 185 è un deterrente alla proliferazione dei mercanti d'armi, e soprattutto rende possibile perseguirli quando appartengono a gruppi criminali. E' proprio grazie a questa legge che il nostro paese si colloca in una delle posizioni più avanzate a livello europeo sul versante della trasparenza, dei controlli e della prevenzione dei conflitti.
Onorevoli Senatori e Senatrici, se questa legge 185 sarà modificata gioiranno le già tanto ricche industrie che costruiscono armi e i ricchi mercanti d'armi specialmente i criminali senza scrupoli.
Soffriranno, moriranno, si impoveriranno migliaia di persone nel Sud del Mondo, quelle stesse persone che l'Italia attraverso la COOPERAZIONE vorrebbe aiutare.
Come testimoni di tanta sofferenza noi missionari e missionarie chiediamo a voi Onorevoli Senatori e Senatrici di non modificare la legge 185/90 come propone il disegno di legge 1547 questo renderebbe il commercio delle armi senza regole, scrupoli e misure. Ci appelliamo alla vostra coscienza e umanità.

Suor Patrizia Pasini
Istituto Missionarie della Consolata
Suor Carmela Coter
missionaria comboniana
Missionari missionarie della Consolata
Missionari missionarie comboniani
Missionari missionarie saveriani
Missionari del Pime

Risponde Tino Bedin

Reverende Sorelle e reverendi Fratelli, la vostra è prima di tutto una testimonianza, poi diventa anche un appello. Ci chiedete, mi chiedete di rappresentare in Senato, quando discuteremo e voteremo la legge sul commercio delle armi, anche persone che formalmente non ci "riguardano", perché non ci votano. È possibile che la politica faccia questo? È possibile che i poveri del mondo abbiano cittadinanza in un parlamento che si basa su una Costituzione che fa del lavoro e della pace due suoi pilastri?
Voi lo rendete possibile, con la vostra vita prima che con le vostre parole. Lo rendere possibile perché siete cittadini italiani a cui dobbiamo rendere conto, come rappresentanti di una comunità nazionale che nella sua storia ha già conosciuto troppo la voce delle armi per non ascoltare ora la voce della fraternità. Mi auguro che siamo in molti ad ascoltare la vostra vita.
Non è stato così finora. Ma se questo fosse il metro di decisione, non ci sarebbero stati e non ci sarebbero missionari...

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26 gennaio 2003
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