Iraq

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Sommacampagna (Verona), 10 gennaio 2003

Una proposta che si potrebbe estendere
Caro sindaco, sul municipio
la bandiera della pace



Cari amici "non di Sommacampagna", vi giro la lettera che ho mandato al mio sindaco. Non si sa mai, potrebbe venirvi la voglia di inviare qualche cosa di simile al vostro...
Alle donne di Verona e provincia dico: si sta cercando di fare un coordinamento di donne contro la guerra. Ci si vedrà giovedì 16, per le prime iniziative. Non so ancora dove. Per saperlo, telefonate alla libreria Rinascita e chiedete di Marisa.
Ai cristiani o comunque credenti, dico: chiediamo a tutti i nostri parroci di darsi una mossa e organizzare una sera di riflessione, dibattito, preghiera... sempre per la pace. E che espongano la bandiera della pace anche loro.
Adesso leggete per favore qui sotto.

Rosapia Bonomi

Caro Sindaco, ecco qui la tua concittadina che ti fa una proposta: perché non fai esporre la bandiera della pace sul balcone del municipio, o comunque in un posto visibile e significativo? Ad una finestra del primo piano, o distesa sulla balaustra del balcone... Voglio dire: non è mica necessario che stia là in alto, esposta come la bandiera italiana e quella europea. Anche se, secondo me, non avrebbe meno diritto di essere visibile.
Bisogna proprio sentire il parere di tutti, votare in Consiglio Comunale dopo animate discussioni, per fare un semplice gesto come l'esposizione della bandiera arcobaleno? E un bel dibattito, dopo tutto, non sarebbe male!
Ricordi il Consiglio Comunale aperto, una decina di anni fa, con la presenza della testimone della bomba di Hiroshima? Credo di averti dato una rivista con un mio articolo, su quel Consiglio, e con una foto riuscita dove sei ben visibile anche tu. Durante quella seduta intervennero varie persone, e fu discusso anche il problema dell'accoglienza di un giovane obiettore, o meglio disertore serbo. Ci fu poi il Consiglio Comunale valido a tutti gli effetti, dove l'accoglienza ebbe il parere favorevole della maggioranza, nonostante le cretinate di un consigliere di maggioranza, tuo compaesano. Secondo l'intelligentone sensibile e cristiano, il ragazzo in questione, come i circa centomila dell'ex Jugoslavia rifugiati allora in tutta Europa, doveva restare a combattere per la "sua patria".
Alla stazione a prendere Milan, il disertore serbo arrivato con espedienti vari in Italia, andammo Gloria Adami ed io. Sono fiera di essermi data da fare, con gli altri del Comitato per l'Educazione alla Mondialità, in quell'occasione. Milan potrebbe essere di esempio a tutti i giovani di Sommacampagna. L'ho incontrato alla posta, qualche giorno fa, e sapendo che dopo il lavoro di infermiere sta imparando a fare il clown in ambiente ospedaliero, gli ho detto: "Ho saputo che fai il pagliaccio!" E lui: "Sì, ho scoperto che sono egoista che più egoista non si può. Se non vedo intorno a me nessuno che sorride, non posso essere contento nemmeno io... " Ebbene sì, sono fiera di essere dalla parte di questi disertori!
Non so se con queste dichiarazioni mi sono alienata definitivamente la tua stima, e in questo momento la possibilità di esporre la bandiera della pace alla finestra del municipio, ma non posso che dire la verità. Grazie per l'attenzione, e buon lavoro.

Rosapia Bonomi

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19 gennaio 2003
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