Insegnanti di religione

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 4 gennaio 2003

Violata ancora una volta la Costituzione
Disapprovo la Margherita per il voto
sugli insegnanti di religione

Una precisazione sui finanziamenti alla scuola non statale


Caro Senatore, è anche l'occasione per esprimere il mio più profondo disappunto, come cittadino e cattolico per la posizione assunta dalla Margherita sull'approvazione del ddl alla Camera sull'immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica. Ancora una volta è stata violata la Costituzione (vedi finanziamento alle scuole private, mentre la Costituzione parla "...senza oneri per lo Stato"). La Chiesa se vuole essere veramente tale e a servizio della Comunità, non deve pretendere privilegi.

Giulio Gallani
Risponde Tino Bedin

Prima di tutto ringrazio per il contributo al dibattito, che mi sono permesso di sollecitare perché ritengo - come ho detto nella risposta alla prima lettera sull'argomento - che la questione possa davvero aiutare l'Ulivo a cercare una cultura condivisa.
Non aggiungo per ora altro sulla questione.
Mi permetto invece di sollevare qualche dubbio rispetto al giudizio negativo che viene esteso al finanziamento della scuola non statale. A me pare che lo strumento individuato dall'Ulivo nella scorsa legislatura con la legge di parità sia rispettoso dello spirito e della lettera della Costituzione: di tutta la Costituzione repubblicana, che non è fatta solo della specificazione "senza oneri per lo Stato", ma di un insieme di diritti e di valori tra i quali l'educazione e la famiglia e la cultura si caratterizzano per la loro libertà. Ebbene, attraverso la legge di parità (non certo attraverso i buoni scuola della Destra e ancor meno i buoni scuola così come sono applicati in Veneto)a me pare che si dia attuazione alla Costituzione; anche per quell'inciso sugli oneri, perché la creazione di un sistema pubblico integrato di formazione non fa aumentare gli oneri per lo Stato.

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5 gennaio 2003
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Tino Bedin