IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Roma, 5 gennaio 2003 | |
Lettera aperta ai deputati e senatori della Repubblica La partecipazione alla guerra in Iraq sarebbe una ferita alla nostra Costituzione La pace in cui siamo vissuti deve generare altra pace, non l'oblio dei disastri |
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Il secolo alle nostre spalle ha sperimentato una catastrofe storica mai
vista prima dalla umanità: una guerra mondiale senza più frontiere, limiti
e distinzioni. Alla fine del conflitto il ripudio della guerra, la sua
illegittimità si era fermamente radicata nella coscienza civile e veniva
recepita dalle istituzioni. Così la nostra Costituzione , fortemente
improntata ai principi di convivenza civile, riassumeva questo sentire
comune all'articolo 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento d'offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di
sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la
giustizia fra le Nazioni e promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo". | |
Umberto Allegretti (Università di Firenze), Enrico Alleva (Istituto
Superiore di Sanità), Pablo Amati (Università di Roma La Sapienza), Daniel
Amit (Università Roma La Sapienza-Università di Gerusalemme), Alberto Asor
Rosa (Università di Roma La Sapienza), Donatella Barazzetti (Università
della Calabria), Carlo Bernardini (Università di Roma La Sapienza),
Giovanni Berlinguer (Università di Roma La Sapienza), Maria Grazia Betti
(Università di Roma La Sapienza), Giovanni Bignami (Universita' di Pavia),
Marcello Cini (Università di Roma La Sapienza), Tullio De Mauro
(Università di Roma La Sapienza), Silvana Ferreri (Università della
Tuscia), Roberto Fieschi (Università di Parma), Bice Fubini (Università di
Torino), Giovanni Jona-Lasinio (Università di Roma La Sapienza), Francesco
Lenci (Istituto di Biofisica CNR-Pisa), Rita Levi Montalcini (CNR-Roma),
Carlo Mariani (Università di Roma La Sapienza), Enzo Marinari (Università
di Roma La Sapienza), Elisa Molinari (Università di Modena), Stefano
Ossicini (Università di Modena), Giorgio Parisi(Università di Roma La
Sapienza), Carlo Rovelli (Università di Roma La Sapienza- Università
Luminy-Marsiglia) |
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Risponde Tino Bedin Condividendo la vostra impostazione politica e culturale, mi limito ad una sottolineatura: l'articolo 11 della nostra Costituzione (come tutta la Carta fondante della nostra democrazia) è il frutto delle sofferenze di una guerra così disastrosa per l'umanità, che l'Italia sentì il bisogno di codificare la scelta di pace. Io mi auguro che gli anni di pace che anche per merito dell'Italia l'Europa ha conosciuto generino ancora pace e non l'oblio della guerra.
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5 gennaio 2003 di-169 |
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