Legge 185

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 25 dicembre 2002

Difendete la legge 185
Come si fa a parlare di pace
producendo ed esportando armi?

Intanto bisogna conservare e allargare l'attuale normativa italiana


Egregio senatore Bedin, con piacere seguo il suo impegno per la difesa della 185.
Mi domando perchè, visto che tutti si dichiarono contro la guerra, si voglia cambiare una legge giusta.
Mi piacerebbe chiedere a chi ci governa e ci ha governato quante persone, quanti bambini sono morti grazie alle armi made in Italy, non ci si dovrebbe vergognare? Mi sembra, se non sbaglio, che in passato l'Italia sia stata una dei più grandi produttori di mine antiuomo e che poi siano state messe al bando. Perché non fare la stessa cosa con le armi per l'esportazione? Come si fa a parlare di pace producendo ed esportando armi?
Le allego un articolo trovato in Internet sull'esportazione italiane di armi (e non c'era l'attuale governo), abbiamo esportato anche in Pakistan (se non sbaglio appoggiava i Talebani fino a qualche tempo fa) e nonostante la 185...
Abbiamo, anzi avete la possibilità di fare un gesto concreto per costruire la pace...non perdete l'occasione!!! Difendete la legge 185!

Pierpaolo Penzo
Risponde Tino Bedin

Intanto, come conclude la sua lettera, mi sembra decisivo mantenere in Italia (e attraverso accordi estendere all'Europa) le procedure di controllo e di limitazione nelle esportazioni di armamenti. Il prossimo impegno è a partire dall'ultima settimana di gennaio, quando il disegno di legge governativo di modifica della legge 185 arriva nell'aula del Senato.

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31 dicembre 2002
di-168
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