Iraq guerra

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 26 dicembre 2002

La libertà di scegliere la pace
Uno sciopero generale per salvare migliaia di vite?
Forse è preferibile ricercare l'unità di tutti i cittadini senza "distinguo"


Le scrivo per chiederle se e come si possa far rispettare la volontà di molti Italiani (io penso la maggior parte di quelli che pensano da uomini liberi e responsabli) che non vogliono alcuna guerra contro l'Irak né tantomeno una partecipazione a questa immorale e falsamente motivata pazzia da parte della propria nazione, in spregio alla sua Costituzione.
Non possiamo piegarci al cinico opportunismo di pochi e al menefreghismo di tanti.
Credo che si siano fatti scioperi generali per cause non altrettanto importanti rispetto alla libertà di un popolo di scegliere la pace piuttosto che l'omicidio di massa.
E' fantapolitica (Politica con la P maiuscola) immaginare di mobilitare la Società civile italiana in uno sciopero generale per contribuire a salvare centinaia di migliaia di vite umane?

Andrea Busolo
Risponde Tino Bedin

Lei lancia l'idea di uno sciopero generale contro la guerra. Può essere un'idea, ma dovrebbe essere fatta propria dalle Confederazioni sindacali. Il rischio che determini qualche "distinguo" è forte. E poi, attorno alla pace, probabilmente bisogna ricercare l'unità di tutti i cittadini, lavoratori dipendenti ed autonomi, casalinghe e imprenditori, pensionati e universitari...
Abbiamo visto il 10 dicembre le fiaccolate in molte città grandi e piccolissime promosse da Emergency. Ho idea che sia una buona strada: metterci in cammino dovunque, insieme, raccogliendo chi ci sta, chi si sente.
Con questo non mi permetto di giudicare la sua proposta, che ritengo utile. Desidero solo aggiungerne un'altra.

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30 dicembre 2002
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