IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Saletto (Padova), 23 dicembre 2002 | |
Dopo il "via libera" del governo alla Valdastico Sud La Bassa padovana terra di conquista per le immobiliari L'asse autostradale deve servire alla mobilità, non allo sviluppo basato sulla cementificazione |
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Lucio Pasotto |
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Risponde Tino Bedin Egregio Signor Pasotto, pubblico volentieri le sue osservazioni. Non lo faccio solo perché credo nel dibattito, nel confronto di valutazioni e quindi nella ricerca comune che può scaturirne. Lo faccio perché il suoi "moniti" vanno ripetuti nel momento in cui si avvicina la realizzazione dell'autostrada Valdastico Sud. Nel corso della campagna elettorale della primavera del 2001, i due candidati dell'Ulivo nella Bassa padovana (il sindaco Francesco Corso ed io senatore della Bassa) abbiamo indicato il nuovo asse autostradale tra le esigenze del territorio. Sia allora che oggi però io vado sostenendo che la Valdastico Sud deve servire alla mobilità delle persone nella parte occidentale dei Colli Euganei e nel Montagnase, ma non deve servire... per lo sviluppo costituito da ulteriore cementificazione. Lo scenario che lei descrive è esattamente l'opposto per il quale io ho sostenuto e sostengo il collegamento autostradale: se esso si verificherà, il vantaggio per la mobilità sarà del tutto azzerato; anzi ci ritroveremo a muoverci con ancora maggiore fatica dal Montagnanese e nella Bassa padovana in generale. Con la stessa convinzione mi sono messo dalla parte di coloro che richiedono - in un altra parte del territorio della Bassa - precise garanzie urbanistiche (di blocco degli insediamenti produttivi e commerciali) prima di avviare il discorso su una nuova strada da Ponte San Nicolò a Bovolenta. Certo, lo scenario che lei paventa è possibile. Lavoreremo però assieme ai sindaci - che devono rispondere ai loro cittadini e che quindi ritengo interessati al bene dei loro paesi - perché sia posta fine ad una carenza della Bassa, quella della mobilità, senza importare un tipo di "sviluppo" che non è assolutamente sostenibile dai cittadini. Il versante ovest degli Euganei ed il Montagnanese hanno le opportunità ambientali ed umane per uno sviluppo diverso, adeguato a quanto abbiamo già imparato (e pagato) altrove sui costi dell sviluppo affidato solo alle costruzioni.
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27 dicembre 2002 di-154 |
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al senatore Tino Bedin |