Marinaro Padova

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 5 dicembre 2002

Come un portavoce ha ricominciato a fare politica
Considero prezioso il mio impegno
nella Margherita

I nuovi compiti territoriali di un partito nuovo


Sono Michele Marinaro. Sono un fisico sanitario sposato padre di due figli, iscritto del Partito popolare, senza mai ricoprire alcuna carica.
Come tanti, sono sopravvissuto a Buttiglione ho gioito con entusiasmo alla vittoria di Prodi e dell'Ulivo, ho sofferto per la pugnalata di Bertinotti prima, per il ribaltone dopo, ho vissuto la lenta costituzione della Margherita e ciò mi ha dato la voglia di ricominciare a fare politica, ho accettato, accogliendo le richieste di alcuni amici, il ruolo di Portavoce di un circolo territoriale ben sapendo che in questo modo avrei ulteriormente attinto al mio già esiguo tempo libero e cioè consapevole di sottrarre tempo allo stare insieme a mia moglie ed i miei figli. Dico questo solo per far comprendere l'estrema preziosità che costituisce per me questo impegno che non merita di essere offeso per nessuna ragione da alcuno.
Non ho partecipato al Congresso regionale, altri impegni me lo hanno impedito, non conosco neanche la lista del direttivo provinciale ma posso immaginare chi ne fa parte ed al momento non saprei immaginare chi altri possa farne parte: La Margherita si sta lentamente costruendo e bisogna aver pazienza e chi non ce l'ha, forse più che una di Margherita Pulita si fa portavoce di una Margherita Pelosa.
Se esiste una Margherita Pulita allora esiste una Margherita Sporca e se ciò fosse vero chiunque responsabilmente ha il dovere di informare quanti come me hanno aderito al progetto di una Margherita sola.
Riguardo ai diversi direttivi cittadini, provinciali ecc. chiedo solo che lavorino e che occupino responsabilmente le "careghe", in particolare alla Margherita cittadina chiedo un sollecito ed efficace impegno nel coordinamento delle varie realtà di quartiere a cominciare dai circoli territoriali e dai diversi consiglieri di quartiere della Margherita, perché la casa si comincia dalle fondamenta!
Buon lavoro a tutti.

Michele Marinaro
Risponde Tino Bedin
Pur motivata da prese di posizione specifiche, cui pacatamente risponde, questa lettera ha un valore in sé, per questo mi pare opportuno proporla al dialogo su Euganeo.it.
Se la nascita di un progetto è riuscita a suscitare un volontariato politico diretto anche di poche persone, possiamo ritenere che l'idea della Margherita sia utile alla società italiana, alla società padovana. Certo occorre anche che tutti si impegnino perché nessuna disponibilità esistente venga messa in discussione dal medesimo progetto.
L'altra sottolineatura che faccio alle osservazioni del portavoce di circolo è sull'impegno territoriale. Io ho qualche dubbio - che cito eventualmente per discuterlo con chi vorrà intervenire - che il cosiddetto "radicamento territoriale" che fa riferimento in particolare all'esperienza del cattolicesimo democratico, possa essere replicato nella società attuale: altra è infatti la modalità di approccio sociale alla politica. Non ho invece dubbi che l'Ulivo e la Margherita nell'Ulivo abbiano tra i loro compiti quello di essere dei "motori di partecipazione" civile e politica per cittadini singoli e gruppi anche episodici che a livello territoriale esprimono delle esigenze nei confronti delle istituzioni. È un compito nuovo e da inventare, per questo può meglio svolgerlo un partito nuovo.

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6 dicembre 2002
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Tino Bedin