Giancarlo Mattia Catanzaro

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Catanzaro, 20 novembre 2002

Solidarietà a Giancarlo Mattia, arrestato nell'inchiesta no-global
Sovversivo sì, ma nel pensare cristiano
Segnali pericolosi, come il riapparire della parola "abiura", che non esiste certo nella vita dei giovani


Azione Cattolica, Uffici Diocesani, Sentinelle del Mattino, Agesci, insieme per esprimere solidarietà a Giancarlo Mattia, credente, uomo di pace, arrestato nell'abito dell'inchiesta no-global. Sovversivo sì ma nel pensare cristiano.
Comunicato-stampa
"Di democrazia si può anche morire" in una società senza solidarietà e partecipazione.
Il mondo cattolico, rappresentato dagli uffici della pastorale diocesana e da diverse aggregazioni laicali (Azione Cattolica, Agesci), esprime piena solidarietà nei confronti di Giancarlo Mattia, credente, costruttore di pace impegnato con coerenza e trasparenza nella testimonianza del Vangelo, detenuto in questo momento in un carcere di massima sicurezza perché accusato "di cospirazione politica mediante associazione, al fine di turbare l'esercizio delle funzioni di governo, effettuare propaganda sovversiva, sovvertire, violentemente, l'ordinamento economico costituito dello Stato".
Questa accusa è tanto pesante quanto paradossale dal momento in cui, a lui e agli altri arrestati, vengono contestati reati che contrastano i principi (garantiti dalla nostra Costituzione) della libertà di pensiero e di coscienza propria di ogni cittadino di questa democrazia.
Se l'aver manifestato le proprie idee, comuni a noi e a milioni di persone, costituisce un "gravissimo attentato all'ordinamento costituito dello Stato", allora, in un clima di profondo turbamento, si dissente decisamente anche verso le forme irruenti con cui tali reati sono stati notificati: violazione di privacy, perquisizioni, arresti nottetempo, traduzione in un carcere di massima sicurezza, isolamento, diffusione dei dati personali con insinuazione di colpevolezza.
Si tratta di modalità che sicuramente non procedono tenendo conto della tutela della dignità della persona, anzi la offendono e la annullano. Contrastano pienamente con la nostra visione cristiana e con quanto il Papa stesso ha pronunciato, venerdì 15 novembre (il giorno prima degli arresti), al Parlamento Italiano: "Alla luce della straordinaria esperienza giuridica maturata nel corso dei secoli a partire dalla Roma pagana, come non sentire l'impegno, ad esempio, di continuare ad offrire al mondo il fondamentale messaggio secondo cui, al centro di ogni giusto ordine civile, deve esservi il rispetto per l'uomo, per la sua dignità e per i suoi inalienabili diritti?".
Sorprende, inoltre, come la celerità di questa operazione miri a scavalcare ed offuscare le precedenti denunce che proprio alcuni degli arrestati avevano già fatto nei confronti degli organi di polizia in seguito alle manifestazioni di Napoli e di Genova. Contemporaneamente i capi d'accusa tuonano come un monito (o un avvertimento) anche nei confronti di pacifiche manifestazioni come il Social Forum Europeo di Firenze. E sembra strano che, ancora una volta, il Sud sia stato chiamato a ricoprire un ruolo anti-democratico nel quadro di sviluppo e di crescita sociale del Paese. Ma la gente, questa gente del Sud, e con essa il mondo cattolico, saprà dare la giusta risposta in termini di civile partecipazione per l'affermazione di valori e di idee.
Forti del messaggio evangelico "Voi siete la luce del mondo" (Mt 5,14), gli organismi cattolici si impegnano comunque a proseguire, secondo i pronunciamenti del Papa e del Magistero della Chiesa, nel percorso di educazione e formazione delle coscienze verso i valori universali del primato dell'uomo, della libertà, della giustizia, della solidarietà e della partecipazione.

Rosario Carello
responsabile settore giovani Azione Cattolica
Diocesi di Catanzaro-Squillace
Risponde Tino Bedin
Ringrazio i gruppi ecclesiali della diocesi di Catanzaro-Squillace di aver condiviso con me le loro riflessioni. Le persone che si sono sentite solidali e offese conoscono bene Giancarlo Mattia. Ne condividono le ragioni, le riflessioni, la ricerca di una società più giusta. in Italia e sul pianeta.
Non ho gli elementi per gidiricare sul fatto specifico. Faccio solo due osservazioni.
Innanzi tutto sarebbe grave se passasse il principio del reato di opinione. Il clima di scontro che sia a livello mondiale che a livello nazionale alcune forze tendono a mantenere alto può portare anche ad un impoverimento di diritti di cittadinanza che consideria tuttora fuori da ogni disponibilità. Lavorare per la pacificazione, significa lavorare anche per la democrazia qui tra noi, in Italia, in Europa, negli Stati Uniti. Mi ha profondamente turbato che tutti i giornalisti televisivi, dopo la scarcerazione di due giovani arrestati nell'inchiesta sui no-global, abbiano usato la parola "abiura": parola e azione che non esistono nel lessico e nella vita di quei giovani, ma probabilmente nelle mente di chi ha passato la notizia ai giornalisti. "Abiura" pressuppone il... ritorno ad una chiesa: la "chiesa" dell'attuale società "ordinata"?
La seconda osservazione riguarda la comunità ecclesiale: essa sta sorprendendo una parte dell'opinione ed una parte della politica con la sua attiva partecipazione ad una proposta che non né violenta né conservatrice (né rivoluzionaria), ma semplicemente cristiana, quella della condivisione, della compartecipazione. Sono stati decine di migliaia i giovani cattolici a Firenze e non era una testimonianza individuale ed isolata; ci sono andati come membra vive di gruppi e di comunità. La presa di posizione delle associazioni della Chiesa di Catanzaro-Squillace lo conferma. È una risorsa in più per l'Italia; spero che la politica ne tenga conto.

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24 novembre 2002
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