Fallaci, Zeffirelli, gufi, cassandre, provocatori e giornalisti di regime sono stati smentiti e... fregati. E ora avanti tutta su questa strada!
Mi dispiace per te, cara Oriana Fallaci, mi dispiace per Zeffirelli e per tutti quei giornalisti, politici, provocatori e mestatori vari che si aspettavano e speravano in una Genova 2, ma stavolta è andata diversamente! Ha vinto il Movimento, ha vinto la pace, la non-violenza, la voglia di esserci, di partecipare, di riprendere in mano le nostre vite, di cambiare un sistema neoliberista ingiusto e oppressivo che tiene nella miseria i 4/5 dell'umanità. Abbiamo sfilato pacificamente ed eravamo giovani, anziani, uomini, donne e bambini, belli, colorati, tanti, tantissimi. E' la dimostrazione che UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE, che un altro mondo è in costruzione. Dopo aver tanto sperato nell'incidente, cercate ora di prestare attenzione ai contenuti del movimento, chiedetevi cosa sono la nonviolenza, la finanza etica, il consumo critico, il commercio equo e solidale. Lasciate perdere la "rabbia meschina e l'orgoglio mal riposto" e scoprirete una grande ricchezza e una grande bellezza, che sola potrà salvare il mondo. E noi del movimento, dopo questo trionfo, sia morale che mediatico, dobbiamo proseguire nelle nostre battaglie con rinnovato slancio: sarebbe bello che tutti quelli che hanno sfilato boicottassero in massa la RAI, le banche armate e tutti i prodotti made in USA, comprassero azioni della Banca Etica, a Natale regalassero i cesti del commercio equo e solidale, ecc. ecc. Facciamogliela vedere noi che un altro mondo è davvero possibile!
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Risponde Tino Bedin
Il bello del gioioso sberleffo della grande manifestazione di Firenze all'informazione tv è che finalmente - non avendo cronaca nera da raccontare - gli "inviati" sono stati costretti a raccontare almeno i titoli dei contenuti del Forumn sociale europeo. Gli italiani hanno finalmente sentito parole che sono straniere in tv: finanza etica, sviluppo compatibile, economia pubblica ed economia sociale. Non più che i titoli, quasi sempre, ma sufficienti, perché le domande che molti europei si fanno riguardano proprio le questioni discusse a Firenze; quello che quasi nessuno ha finora raccontato loro è che la riflessione è molto avanti e che è in qualche occasione anche diventata progetto.
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